PROCESSORE DI SPETTRO ANALOGICO SEMI-MODULARE |
Già presentato in anteprima e in edizione limitata nell'Aprile 2019 alla Moogfest di Asheville, Moog introduce ora sul mercato lo Spectravox che si va ad aggiungere alla famiglia dei sintetizzatori analogici semi-modulari Moog (Matriarch, Grandmother, Mother-32, Subharmonicon e DFAM). L'ultimo nato della famiglia dei semimodulari Moog, è uno strumento innovativo in grado di raggiungere nuovi livelli creativi per la produzione e per la creatività totale che offre un synth analogico in grado di ridefinire nuove sonorità e scolpire perfettamente il suono. Processore analogico spettrale basato su un banco di filtri a 10 bande, Spectravox crea droni vivaci e colorati sweep tonali aggiungendo profondità e movimento spettrale psichedelico a qualsiasi suono esterno. Collegando un microfono, Spectravox diventa un vocoder analogico a 10 bande con un'innovativa modulazione integrata di tutti i suoi filtri. Esplorando ed espandendo la topologia del vocoder e del banco di filtri, Spectravox è uno strumento e un processore di segnale altamente flessibile, dotato di una vasta gamma di patch per l'integrazione in qualsiasi studio di produzione. La storia del vocoder è unica e particolare, proprio come il suono che ne deriva. Le sue origini risalgono alla fine degli anni '30 del secolo scorso, quando per fini militari Bell Labs sperimentò un sistema di codifica e crittografia delle telecomunicazioni che andava ad analizzare in dettaglio gli elementi fondamentali della voce umana, per poi restituire una nuova voce 'sintetizzata' elettronicamente. Durante la seconda guerra mondiale le forze armate degli Stati Uniti utilizzarono questo sistema per codificare messaggi audio che venivano poi decodificati in ricezione. Nelle successive decadi, questa tecnologia è stata sperimentata anche per applicazioni artistiche musicali, con una particolare predilezione per quelle articolazioni vocali "robotiche" che trovarono presto ampio spazio in produzioni cinematografiche, televisive e discografiche. Alcuni dei principali artisti che hanno utilizzato questo potente strumento sono senz'altro Stevie Wonder, Herbie Hancock, Dr. Dre, Kraftwerk, Daft Punk e molti altri. |