Se sei un musicista di strada o aspirante tale, oppure hai semplicemente cercato un amplificatore che non necessitasse di essere collegato alla presa di corrente per funzionare, avrai sicuramente sentito parlare del Roland Cube Street.
Il modello che tutti conosciamo si è evoluto nel Boss Cube Street 2. Questa nuova versione introduce una serie di aggiornamenti che lo rendono più comodo e versatile. Tuttavia, trattandosi di un amplificatore che va a batteria, presenterà sicuramente delle limitazioni.
Nella nostra recensione Boss Cube Street II abbiamo deciso approfondire i pro e i contro di questa soluzione. Se vuoi scoprire tutto sul nuovo modello, continua a leggere la guida oppure guarda il video completo:
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Caratteristiche Boss Cube Street 2
Il primo aspetto da sottolineare del Boss Cube Street 2 è che si tratta di un apparecchio estremamente leggero. Dietro alla griglia, ci sono due coni e l’amplificatore può essere utilizzato in modalità full power a 10 watt oppure in modalità risparmio energetico a 5 watt.
L’opportunità di scegliere il wattaggio è importante non tanto per avere il controllo sul volume ma perché si tratta di un amplificatore che va a batterie (servono 8 pile stilo), un aspetto che è sempre fondamentale tenere sotto controllo soprattutto quando si suona per strada.
Tutti i controlli del Boss Cube Street 2 si trovano sulla parte superiore dell’amplificatore e sono davvero numerosi.
Sono divisi in due sezioni: quella dedicata al microfono che presenta un’equalizzazione a tre bande, bassi, medi, alti, riverbero, volume e una funzione harmonizer; l’altra sezione, completamente dedicata alla chitarra elettrica oppure acustica, offre anche qui un’equalizzazione a tre bande, delay, chorus, riverbero, accordatore, selettore rotativo con simulazioni per chitarra acustica o elettrica. Gli ultimi due potenziometri riguardano gain e volume.
All'interno del Boss Cube Street 2 è disponibile anche una loop station che consente di registrare 45 secondi di traccia e che può essere gestita attraverso la presenza di un footswitch.
Probabilmente, un “contro” di questo amplificatore è che non è possibile richiamare in alcun modo dei preset, neanche utilizzando un footswitch.
Nella parte posteriore, ci sono tutti i collegamenti del Boss Cube Street 2. Potrai collegare un microfono e una chitarra anche utilizzando l’ingresso Canon. Attraverso l’ingresso aux è possibile collegare uno smartphone o qualsiasi altra sorgente audio. La line-out è un’uscita che permette di collegare l’amplificatore ad un mixer e ad una scheda audio.
Sono disponibili anche le uscite per le cuffie e per il footswitch. Infine, è anche presente un’uscita USB che consente di collegare il Boss Cube Street 2 a qualsiasi dispositivo.
Il Boss Cube Street 2 può essere gestito direttamente attraverso un’applicazione. Da qui, si possono controllare tutti gli aspetti dell’amplificatore ma, per sfruttare quest’app, è necessario avere a disposizione un apparecchio, il BT Dual, che non è incluso con il Cube Street 2.
Pro e contro di Boss Cube Street 2
Partendo dai vantaggi di un amplificatore come il Boss Cube Street 2, i primi sono da rintracciare sicuramente nel suo peso leggero e nella comodità. Proseguendo, altri aspetti positivi si riscontrano nel volume e anche negli effetti Boss integrati. Anche la presenza della loop station e di un’applicazione bluetooth rappresentano i “pro” di questo amplificatore.
Quali sono i “contro”, invece? Per funzionare, il Boss Cube Street 2 necessita di ben 8 pile stilo cariche. Infatti, utilizzando la funzione di backing track la durata delle batterie si riduce rapidamente.
Un altro “contro” riguarda il bluetooth. Sebbene si tratti di una funzione davvero utile, affinché sia disponibile è necessario acquistare un’unità aggiuntiva, il Boss BT Dual.