Adam Jones: Suono e Tecniche di un Chitarrista Sottovalutato

Adam Jones: Suono e Tecniche di un Chitarrista Sottovalutato

Estremamente sottovalutato, Adam Jones è il chitarrista dei Tool, gruppo musicale alternative/progressive metal statunitense formatosi a partire dal 1990. Le motivazioni per le quali Adam Jones non è così “famoso” sono varie: in primo luogo, non è tra i chitarristi più virtuosi al mondo; inoltre, sia lui che tutti i componenti della band, sono piuttosto riservati. E’ difficile trovare qualcosa sul web che li riguarda. Nelle prossime righe di questa guida, abbiamo deciso di mostrarti alcune tecniche che Adam Jones è solito utilizzare nei dischi oppure durante i live con i Tool. Sei pronto a scoprire lo stile di Adam Jones? 

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Chi è Adam Jones? 

Adam Jones nasce nel 1965 ed è uno dei chitarristi più influenti dell’alternative-rock dei primi anni ‘90 grazie alla sua capacità di combinare i riff di chitarristi del calibro di Jimmy Page e Tony Iommi con l’arte di Dave Navarro e Robert Fripp. 

Nato a Libertyville, in Illinois, il primo approccio alla musica di Adam Jones è stato con un violino che iniziò a suonare durante le scuole elementari. A partire dal primo anno di liceo, Adam passa al basso e poi alla chitarra. In quegli anni, il futuro chitarrista dei Tool inizia a frequentare la Hollywood Makeup Academy nella quale impara a conoscere gli effetti speciali dei film, abilità che gli sarebbe servita per le sue esperienze come musicista.  

Durante un soggiorno in California, Adam Jones incontra il cantante Maynard James Keenan intento ad iniziare un percorso con i Green Jelly. Non passò molto tempo prima che il duo decise di formare un gruppo accogliendo il bassista Paul D’Amour e il batterista Danny Carey. Tutti e 4, quindi, diedero vita ai Tool, una delle band alternative/rock più apprezzate dagli appassionati di musica. 

Oltre alla musica, furono proprio i video fantasiosi a creare scalpore intorno alla band, contenuti che erano realizzati proprio da Adam Jones. Nel corso degli anni, i Tool registrarono qualche album che ebbe un discreto successo come Aenima del 1996 e Lateralus del 2001. Tutti questi lavori catapultarono i Tool in tutte le arene del mondo. 

In un secondo momento, Adam Jones ha formato anche una side band con Melvins Buzz Osbourne con il nome di Noiseland Arcade con la quale, però, non è stata pubblicata alcuna registrazione. 

Le tecniche di Adam Jones 

La prima cosa di cui si ha bisogno di fare nel momento in cui si approccia allo stile di Adam Jones è accordare la chitarra in Drop D: tutte le corde rimangono invariate, tranne la corda più grave che viene accordata in RE. 

Uno degli aspetti più interessanti del modo di suonare di Adam Jones è l’accordo in Drop D esteso, quando si suona un Power Chord. In Drop D, infatti, basta usare solamente un dito che preme sullo stesso tasto le prime tre corde. In questa maniera, diventa estremamente semplice qualsiasi power chord e creare delle sequenze senza utilizzare le classiche posizioni. 

Tuttavia, la versione estesa del power chord consente di andare oltre le prime tre corde suonandole tutte. In questa maniera, sebbene l’accordo sia lo stesso, risulterà più grosso perché si suonano tutte e sei le corde. Suonare il power chord esteso è davvero molto semplice: basterà suonare il RE tradizionale e spostarsi lungo la tastiera creando un barrè con l’indice e lasciando invariate le posizioni di anulare e mignolo. 

C’è un altro modo di suonare il power chord esteso ottenendo, però, un suono differente. Nello specifico, la diteggiatura prevede di suonare le prime due corde più gravi e poi con il mignolo suonare la nona, ovvero il secondo grado rispetto alla tonica, la nota principale. Entrambi gli approcci possono essere utilizzati per rendere più originali quelle progressioni in Drop D che, generalmente, risultano banali oppure già ascoltate. 

Un’altra tecnica che Adam Jones utilizza molto spesso e che è presente in quasi tutti i brani dei Tool è l’utilizzo degli hammer-on per suonare le terzine. Un modo semplice per usare è questa tecnica è quello di concentrarsi sul secondo box di pentatonica e sulle prime tre corde. 

Quindi, la prima cosa da fare è suonare la prima corda a vuoto e poi utilizzare l’hammer-on sul terzo e sul quinto tasto, senza usare di nuovo la mano destra. Essenzialmente, la tecnica usata da Adam Jones è questa ma, affinché abbia senso, è necessario che venga concatenata anche alle altre corde. Quindi, sarà sufficiente ripetere il tutto sulle altre corde, aumentando la velocità. Nel caso in cui si volesse dare una connotazione più ritmica piuttosto che solista a ciò che si sta suonando, sarà necessario utilizzare il palm mute. 

Tra le varie tecniche che è possibile associare ad Adam Jones ce n’è una che potremmo definire a tutti gli effetti una sua “signature”. Per sfruttare questa tecnica è sufficiente utilizzare il dito indice e ciò che bisogna fare non è altro che far scivolare il dito dalla corda più grave a quella immediatamente in basso, senza suonare altre note e mantenendo sempre tutto sotto controllo con il palm mute per creare un effetto ritmico. Il suggerimento per una riuscita ottimale della tecnica è quello di premere la corda con il polpastrello, in maniera da rendere più semplice lo scivolamento sulla corda inferiore. Infine, per ottenere un suono quanto più fedele allo stile di Adam Jones, sarebbe opportuno aggiungere una modulazione come il flanger in maniera tale che il sound rimanga “soffocato”. Tuttavia, ciò non basta. Il suo stile solista comprende anche una serie di dissonanze che lui ottiene suonando i double stop e sfruttando i bending senza portarli perfettamente a tonalità. 

Conclusioni 

Probabilmente Adam Jones non è tra i chitarristi più famosi al mondo. Tuttavia, le sue tecniche e il suo stile di suonare è riconoscibile tra tanti. Si tratta di un musicista dalle caratteristiche particolari e ciò lo rende un esempio da cui prendere spunto per poter migliorare il proprio playing e scoprire nuove tecniche da integrare nel proprio stile.