Il panorama delle chitarre elettriche è piuttosto vario, con modelli che abbracciano design e caratteristiche particolari. La chitarra elettrica a doppio manico è sicuramente tra questi e non si configura come un semplice strumento: è una vera e propria icona della musica, suonata da alcuni dei chitarristi più famosi al mondo.
Nelle prossime righe di questa guida, abbiamo deciso di approfondire la storia, le caratteristiche e le particolarità di una chitarra che può vantare una storia secolare e che è giunta ai giorni nostri completamente rivoluzionata.
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Storia della Gibson SG a doppio manico
Le chitarre a doppio manico sono degli strumenti risalenti al 1690 che, nel corso del tempo, hanno avuto diverse interpretazioni prima di giungere alle forme e alla caratteristiche di una Gibson SG. Pare che l’inventore di questo strumento fosse Nicholas Voboame Alexander, pioniere di una delle prime versioni della doppio manico che si traduceva in un liuto acustico dalle dimensioni di un ukulele con sei corde su entrambi i manici.
Successivamente, la produzione di questo strumento si è spostata a Vienna con la chitarra Shrammel, il cui design prevedeva una chitarra acustica standard con un secondo manico fretless che montava 9 corde del basso. Tra il XIX e il XX secolo, i liutai iniziarono a produrre chitarre-arpa che, però, non ebbero un grande successo a livello commerciale.
L’avvento della chitarra elettrica ha dato nuova linfa a tutti i produttori di strumenti a doppio manico. Ad esempio, i liutai americani e hawaiani degli anni ‘40, hanno integrato questo concetto nelle chitarre lap steel.
Tuttavia, la chitarra elettrica a doppio manico è diventata famosa da quando Jimmy Page ha iniziato a suonarla dal vivo. Questo strumento ha fatto le sue prime apparizioni nei live in cui Page suonava “Starway to Heaven”, celebre brano dei Led Zeppelin. Da quel momento in poi, molti altri chitarristi si sono rivolti alle fattezze di una doppio manico (Steve Vai, Slash, Alex Lifeson) contribuendo a rendere leggendario questo strumento.
Design e caratteristiche
Ma come funziona una doppio manico? Nella realtà dei fatti si tratta di due chitarre “siamesi”, una a sei corde e una a 16, che sono unite in un singolo body ma che risultano indipendenti. Sul corpo della chitarra ci sono i classici 4 potenziometri disponibili su una configurazione elettronica di casa Gibson.
Inoltre, ci sono due switch che intervengono sul funzionamento dello strumento. Il primo consente di scegliere quale delle due chitarre utilizzare passando dalla 6 corde, alla 12 corde oppure attivandole tutte e due. Lo switch centrale, invece, è il classico selettore dei pickup il cui funzionamento è tradizionale. Tuttavia, è presente un unico switch per entrambe le chitarre.
Dal punto di vista della costruzione, i manici di entrambe le chitarre sono pressoché identici. Ovviamente, ciò che cambia è il feeling che si percepisce mentre si suona. Se sulla chitarra a 6 corde il feedback non cambia, la 12 corde offre una sensazione completamente differente.
Suono e versatilità
Tra gli aspetti più interessanti di una chitarra a doppio manico c’è sicuramente il suono. Il sound di una Gibson SG è noto per essere potente, articolato e piuttosto versatile. Si caratterizza da due pickup humbucker che producono un suono caldo, ricco di armoniche e con una buona dose di sustain. Ciò la rende perfetta per una grande varietà di generi musicali.
La doppio manico è spesso associata al rock, per la sua capacità di produrre timbri saturi e aggressivi. Tuttavia, non disegna l’essere utilizzata anche per il blues, proprio in virtù del suo suono caldo.
La versatilità di una SG di questo tipo è anche da riscontrare proprio nel doppio manico. La possibilità di passare da una chitarra a 6 corde ad una a 12, consente di accedere a diverse sfumature di suono, rendendola uno strumento versatile e dal grande potenziale.
Chi ha suonato la chitarra elettrica a doppio manico?
Come anticipato, ci sono stati sicuramente dei chitarristi che, più di altri, si sono affidati ad uno strumento di questo tipo:
- Jimmy Page: la chitarra dietro al sound dei Led Zeppelin usava spesso e volentieri una Gibson SG a doppio manico per eseguire Stairway to Heaven in grado parte dei tour a cui la band prese parte durante gli anni ‘70.
- Mike Rutherford: insieme a Phil Collins, Rutherford fondò i Genesis, ottenendo un incredibile successo tra gli anni ‘70 e ‘80. Mike Rutherford fece realizzare una chitarra a doppio manico che consentiva di passare da uno strumento a 12 corde ad un basso a 4 corde.
- Pete Townshend: chitarrista degli Who, Pete Townshend ha suonato la sua SG ED 1275 in un live all’Atwood Stadium in Michigan. La particolarità di questo strumento si traduceva nei manici, che non erano in parallelo ma creavano una V.
Conclusioni
Nel panorama degli strumenti musicali. la chitarra a doppio manico si distingue come uno strumento dalle caratteristiche straordinarie e che, allo stesso tempo, si rivela versatile e ambizioso. Il design unico di questa chitarra, con le sue anime indipendenti, consente di accedere ad un mondo infinito di opportunità musicali. Inoltre, il suo suono caldo e ricco di armoniche, la rendono una chitarra elettrica perfetta per essere sfruttata in generi musicali come rock e blues.