Yilian Canizares: La Visione Femminile del Cuba Jazz Moderno

Yilian Canizares: La Visione Femminile del Cuba Jazz Moderno

Uno degli aspetti positivi che hanno caratterizzato gli ultimi decenni di quest'era digitale è stato quello di aver stimolato l'integrazione tra culture musicali differenti. Non è stato soltanto l'accesso alla musica globale favorito da Internet, ma anche la capacità da parte dei manipolatori di materiale musicale digitale (dj e producer, soprattutto) di mettere insieme musicisti virtuali di culture talvolta lontanissime tra loro, rendendo ogni mix possibile e assimilabile da un pubblico non sempre consapevole di questa innovazione. Quando questo melting pot musicale avviene però nella forma vissuta e compresa all'interno di un percorso artistico fatto di musicisti e strumenti reali, il risultato ha una profondità diversa sia per chi lo produce che per chi lo ascolta. A questo ho pensato ascoltando Erzulie, quarto album solista di Yilian Canizares, giovane cantante, violinista e compositrice cubana che vanta collaborazioni internazionali di prestigio (Ibrahim Maalouf, Omar Sosa, Youn Sun Nah, Richard Bona, Chucho Valdés, Roberto Fonseca, Dhafer Youssef, El Comité), ma soprattutto culturalmente eterogenee.

PC Che cosa rappresenta Erzulie in questo momento della tua carriera artistica?

Yilian Canizares È un disco molto diretto che non vuole mettere in mostra il mio ego, ma vuole semplicemente rappresentare la donna e l'artista che sono diventata, raccontando quello che provo in questo momento della mia vita.

PC Erzulie è un album molto vario, un mix di cose diverse che immagino raccolga le tue diverse sensibilità musicali, ma quali sono stati i momenti importanti del tuo percorso artistico?

YC Ho cominciato a cantare fin da bambina iniziando a studiare violino all'età di sette anni, prima a Caracas e poi in Svizzera, dove ho avuto una formazione classica abbastanza rigida. Però, essendo cubana, il rapporto con la musica nel nostro Paese è quotidiano e così credo che quella classica e quella popolare sono componenti entrambe presenti nella mia musica. Con il tempo mi sono appassionata anche di jazz, imparando cos'è la ricerca della libertà di espressione. Così ho cominciato a comporre musiche mie frutto di questi elementi, insieme ad altre influenze che ho avuto viaggiando per il mondo.

PC Che tipo di jazz hai ascoltato in particolare?

YC Il primo che ho ascoltato è stato quello cubano, primo fra tutti quello di Chucho Valdés, un grande riferimento per me e per tutti quelli che seguono la scuola cubana. Un grande violinista di riferimento per me è stato invece Stéphane Grappelli, perché è stato il primo violinista a suonare cose molto diverse, tra quelli che ho ascoltato. Quando l'ho scoperto, mi sono detta che avrei potuto avere il suo stesso approccio con la musica della mia tradizione. Così ho cominciato a lavorarci cercando una mia personale maniera di interpretare il violino.

PC Ascoltando il tuo disco così complesso, ho immaginato che fosse il frutto di un percorso di ascolti molto diversi, che forse comprendono musicisti di estrazione musicale anche molto lontana dalla musica cubana e dal jazz.

YC Devo ringraziarti per quello che dici perché qualche volta devo spiegare la complessità della musica che faccio e tu l'hai già compresa. Qualche volta ho bisogno di spiegarla perché ci sono molti stereotipi sui musicisti cubani ma nel mio caso bisogna anche considerare che pur essendo nata a Cuba, ho vissuto per molti anni in altri posti. Per esempio, tra le influenze che ho ricevuto, devo citare un gruppo di origine haitiana, i Boukman Eksperyans, che mixano nella loro musica radici woodo e rock. Sono semplicemente meravigliosi. Li ho conosciuti nel 2017 e mi hanno aiutato a scoprire la cultura musicale di Haiti e tutte le somiglianze con quella cubana. Volendo esplorare ulteriormente la cultura creola, ho deciso di mettere insieme “The Maroons”, una band dei Caraibi, dell'Africa e di New Orleans per creare questo album. Tra loro citerei anche Christian Scott, trombettista di New Orleans che ha collaborato al disco, perché amo la sua capacità di suonare in molti modi diversi, mescolando senza paura la tradizione con l'hip-hop, l'R'n'B, il rap e il soul. Tra le altre influenze citerei anche gli Snarky Puppy, che interpretano il jazz in modo molto moderno e libero.

PC Parlando della voce, vorrei conoscere qualcosa di più sul tuo percorso.

YC Quando ho cominciato a studiare il violino, ho dovuto mettere da parte la voce per qualche tempo, ma a un certo punto ho sentito l'esigenza di esprimermi nuovamente con la voce. Se il violino mi aveva portato a una musica più rigida, il mio approccio alla voce è stato molto più libero perché volevo essere più spontanea.

PC Che tipo di impostazione hai seguito, classica o jazz?

YC Entrambe e contemporaneamente! È stato molto importante per trovare subito un mio modo personale di cantare. Anche perché volevo usare la mia lingua, che non è né classica occidentale, né jazz. È stato molto importante anche capire come utilizzare voce e violino insieme, gestendo il mio fiato, per arrivare a essere libera di esprimermi completamente.

PC Che tipo di violino utilizzi?

YC Uso un violino costruito da un liutaio Cremonese nel 1894.

PC Quale sistema di amplificazione usi per lo strumento?

YC Fino a oggi ho usato un sistema DPA, ma per il tour di questo disco vorrei usare un pickup wireless più semplice perché ho già molte cose da portarmi dietro, come l'in-ear monitor e il Sennheiser Evolution per la voce.

PC Dal vivo usi qualche processore di effetti?

YC Ho cominciato a usarli per la prima volta con Omar Sosa e da allora mi hanno aperto nuove porte soprattutto quando improvviso. Al momento ho anche un sound engineer italiano molto bravo, Marco Melchior, che mi ha aiutato a ottimizzare la catena di effetti mettendo insieme quattro/cinque effetti di base all'interno di un'applicazione che si chiama Tone Stack sul mio iPad.

PC Hai mai improvvisato in altri ambiti musicali più sperimentali o elettronici?

YC Mai in ambito sperimentale, ma sono aperta a farlo e penso sia molto interessante.

PC Di cosa parlano i testi delle tue canzoni?

YC Parlano d'amore. Non solo di quello tra uomo e donna di cui parlano le “canzoni d’amore”, ma dei differenti modi di intendere l'amore.