Probabilmente uno dei synth più apprezzati in circolazione, il Behringer Crave rappresenta una scelta prediletta da molti appassionati di questa tipologia di macchine. Nelle prossime righe, abbiamo deciso di realizzare una recensione, che assomiglia più ad un tutorial, con l’intenzione di capire quali sono le caratteristiche del suddetto sintetizzatore analogico, le sue funzionalità e potenzialità. Per scoprire tutto sul Behringer Crave, messo a confronto con il Moog Mother 32, continua a leggere la recensione oppure guarda il video completo:
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Recensione Behringer Crave
Sul Behringer Crave è disponibile una sezione oscillatore con il 3340, lo stesso presente sul Prophet-5, che propone forme d’onda ad onda quadra oppure a dente di sega. L’onda quadra offre la possibilità di far regolare la Pursuit, di ricevere una modulazione da destinare alla stessa Pursuit oppure alla frequenza e di scegliere quali sorgenti vanno a modulare la destinazione scelta. In particolare, si possono scegliere l’LFO e l’inviluppo.
L’ultima caratteristica dell’oscillatore è che può essere mixato oppure sostituito da una sorgente di Noise. Quindi, è disponibile un mixer che consente di regolare questo aspetto, scegliendo anche una via di mezzo. Oppure selezionare una sorgente esterna.
Per quanto riguarda il filtro, invece, è un Transistor Louder che perde di frequenze basse quando tiriamo su la Resonance che, tra le altre cose, può andare in auto-oscillazione per produrre un’armonica da sfruttare. Sul Behringer Cave è possibile passare in modalità High-Pass.
Anche il filtro può essere controllato dall’inviluppo oppure dall’LFO. C’è anche un volume di uscita, che non è altro che un VCA che può essere controllato dall’inviluppo oppure in modalità ON.
Il modulo più interessante presente sul Behringer Cave è quello di Utility. L’Utility Glide ha un glissando tra una nota e l’altra, e poi c’è il VC Mix. Quando è rivolto verso Mix 2, verranno emessi 5 Volt dalla porta VC Mix attraverso cui è possibile, ad esempio, creare un offset di tensione che potrebbe servire a velocizzare la Rate dell’LFO.
In alternativa, sfruttando le due entrate Mix 1 e Mix 2 si può ottenere una somma tra i due segnali, oppure un’esclusività tra un segnale prima e un segnale dopo. Si tratta di un vero e proprio mixer che accetta in input sia audio sia correnti continue che viene utilizzato per mixare diversi LFO, inviluppi e sorgenti di modulazione all’interno di un’unica modulazione.
Un altro aspetto interessante di questo synth è che offre un Sequencer piuttosto elementare ma che permette di portare a termine una serie di attività.
Matrice di connessioni
La matrice di connessioni è probabilmente la parte più importante del synth. Il Behringer Crave viene venduto con un mazzo di cavi che permette di connettere ciò che si vuole all’interno della matrice stessa. In ogni caso, è necessario un cavo TS mini jack per collegare il synth ad una scheda audio oppure ad un mixer.
C’è anche un’uscita Assign che può svolgere vari ruoli, assegnandole una funzione attraverso l’utile porta USB, situata sul retro della macchina, e con il software Behringer che consente di scegliere cosa farà la porta Assign.
Le funzioni più interessanti di questa macchina sono quelle a cui non si può accedere attraverso le manopole. Ad esempio, si può accedere ad un FM lineare sull’oscillatore che permette di cogliere un oscillatore da un’altra sorgente.
Con il Behringer Crave si può mandare la risonanza in auto-oscillazione, aspetto tipico di molti synth analogici e che è piacevole trovare in una macchina in questa fascia di prezzo.
Differenze tra Behringer Crave e Moog Mother 32: quali sono?
La prima differenza importante è sicuramente il prezzo: il Moog Mother 32, infatti, costa all’incirca 400 € in più rispetto al Behringer Crave. La seconda distinzione tra le due macchine è che il Moog Mother 32 è pensato per entrare in un formato Eurorack e, quindi, può essere separato dal suo case e inserito dentro un case eurorack. Ciò non è possibile farlo con il Behringer che ha il classico formato desktop.
Un’altra differenza è che sul Moog Mother 32 è presente solamente un MIDI In e nessun’altra porta, mentre sul Behringer Crave ci sono MIDI In, MIDI Out e una porta USB, molto comoda.
Invece, i sequencer sono praticamente identici. Anche i filtri suonano molto simili con l’unica differenza nell’oscillatore che nel caso del Mother è un oscillatore Moog, mentre nel Behringer è un 3340.
Morale della favola? Sono due synth praticamente uguali, la cui unica differenza, in termini di gusti, riguarda il suono dell’oscillatore.