Diabolik: Il mito noir nella colonna sonora del film 

Diabolik: Il mito noir nella colonna sonora del film 

Scritta da Pivio & Aldo De Scalzi, la colonna sonora originale del film Diabolik di Michelangelo La Neve e Manetti bros., è stata pensata e concepita alla fine del 2019, per poi essere realizzata nel 2020. Edita da Edizioni Curci e Creuza è stata stampata per Carosello Records in formato digitale e in un esclusivo doppio vinile in numero di copie limitato e numerato, contenente anche un albo fumetto di Diabolik in edizione speciale (il remake de “L’arresto di Diabolik”, n. 3 del 1963, a cui è liberamente ispirato il film).

Scritte per essere eseguite da una grande orchestra sinfonica, le musiche di Diabolik hanno dovuto fare i conti con l'impossibilità di far suonare gli orchestrali tutti insieme, ma la registrazione a sezioni ridotte ha donato al lavoro di Roberto Giacomo Pischiutta (Pivio) e Aldo De Scalzi una particolare presenza sonora, molto adatta ai tratti estetici del fumetto ideato ormai sessant'anni fa da Angela e Luciana Giussani.

PC Stiamo parlando di un film appartenente a un genere ricco di stereotipi musicali da cui non è possibile staccarsi più di tanto. È stato difficile per voi, musicisti provenienti da ambiti musicali anche non convenzionali, dovervi attenere a questi stereotipi?

Aldo De Scalzi Comporre colonne sonore richiede proprio misurarsi continuamente in esercizi di stile al servizio del film, del regista e, ancora prima, del produttore. Il nostro mestiere è sottostare alle richieste del regista con cui cerchiamo di creare una sinergia che ci permetta, non solo di "fare il compitino", ma di mettere la nostra creatività a sua disposizione.

Pivio Abbiamo realizzato tante colonne sonore usando soluzioni musicali sempre diverse e questa per Diabolik è un'ulteriore soluzione, secondo noi anche piuttosto originale. È chiaro però che tutte le nostre musiche sono anche il risultato di quello che abbiamo ascoltato in sessant'anni di vita, delle tante influenze ricevute cercando di mantenere una nostra identità molto forte, che chi ascolta le nostre colonne sonore ci riconosce.

PC Questa vostra identità la si riconosce in certi elementi di scrittura musicale o nell'uso di particolari suoni e atmosfere?

ADS Non so se esiste un suono Pivio&De Scalzi, ma credo che sia una combinazione di elementi che fanno parte del nostro background che passa, per quanto mi riguarda, da Zappa ai grandi compositori di musica elettronica, ma anche dal progressive anni Settanta. È da quell'esperienza che ho appreso, per esempio, la capacità di "spippolare" con i synth. Grazie anche a mio fratello [Vittorio De Scalzi, NdR], ho potuto  lavorare presto in uno studio di registrazione dove ho appreso il funzionamento di processori e altre apparecchiature utili per lavorare sui suoni. Penso che mi abbia anche aiutato l'avere avuto una madre pianista... Tutto questo, insieme ai 25 anni di lavoro con Pivio mi ha aiutato ad avere una visione globale del fare musica per i film.

Pivio Se dobbiamo individuare dei parametri che definiscano le caratteristiche di una nostra colonna sonora, io sottolineerei il fatto che noi siamo i fonici di noi stessi e che questo è un valore aggiunto. Da sempre, fin dagli anni Settanta, siamo gli artefici totali dei dolori e delle gioie dei nostri lavori, e questo ci caratterizza parecchio, tanto è vero che nel tempo, anche forti di questo fatto, abbiamo cercato di crearci un mondo produttivo, costituito dal nostro studio, ma anche dalla nostra etichetta, dalle nostre edizioni e da un gruppo di musicisti meravigliosi che collaborano con noi e il cui nucleo storico è lo stesso da trent'anni. Poi è anche vero che cerchiamo di evitare sempre la soluzione musicale più banale, anche quando è semplice.

PC A parte le musiche di Ennio Morricone sul Diabolik di Mario Bava del 1968, non vi siete dovuti confrontare con altri precedenti. Qual è stato il progetto della vostra colonna sonora e quali punti fermi vi siete dati prima di iniziare a comporla?

Pivio Intanto non è stata la prima volta che abbiamo lavorato con i Manetti, con i quali abbiamo una frequentazione di circa vent'anni. Loro hanno sempre in mente per i loro film un'idea di suono che noi sposiamo immediatamente perché c'è fiducia reciproca. Detto ciò, l'idea era quella di realizzare un lavoro con un'orchestra possibilmente molto larga, i cui riferimenti macroscopici erano certe tensioni di Bernard Herrmann nei film di Alfred Hitchcock e, per la parte d'azione, il Lalo Schifrin più caratteristico. Da lì siamo partiti per prendere poi la nostra strada.

ADS Il problema vero è stato registrare la grande orchestra in un periodo in cui gli assembramenti erano vietati. Abbiamo dovuto lavorare a micro-sezioni, comunque non più di 5 o 6 persone alla volta. Per fortuna abbiamo abbastanza esperienza anche tecnica e siamo riusciti a lavorare tenendo bene in mente il risultato complessivo a cui volevamo arrivare. In fondo è stato un po' quello che fa il regista quando sa dove andrà a parare anche prima di assemblare tutte le parti. Ricordo di aver sentito una volta Morricone che diceva di essere interessato a lavorare in sezioni perché trovava più malleabile l'assemblaggio delle parti...

Pivio Solo che in questo caso siamo stati costretti a farlo in modo esagerato, perché abbiamo dovuto registrare i primi violini, poi i secondi, poi le viole e così via... tutti gli strumenti dell'orchestra. Alla fine ci siamo ritrovati a lavorare su un centinaio di tracce anziché le venti/trenta che avrebbero potuto essere, tutte registrate con il click. Il rischio che abbiamo corso è stato quello di avere i rientri dei click delle tracce nel mix finale.

PC Avreste dovuto poi mettere il click in contro-fase! [ridiamo, NdR]

Pivio La contro-fase è una cosa che molti ancora non hanno capito bene come funziona... Per fare il 5.1 destinato ai film, di solito si parte dalle tracce stereo e si aggiunge del riverbero per allargare la sala. Ma se non si fa un lavoro pensato prima, i risultati possono essere dei contro-fase pazzeschi. In uno dei film a cui abbiamo lavorato abbiamo vissuto un'esperienza assurda in cui ci siamo chiesti dove fosse finita la musica! Dopo aver allargato in 5.1 avevano poi riportato tutto in stereo per il DVD e lì è successo di tutto. Perciò dico che, in quanto fonici di noi stessi, noi siamo perfettamente consapevoli di tutti i rischi determinati da una manipolazione sbagliata con la tecnologia.

PC E pensare che negli ultimi tempi avevamo cominciato a riprogettare la ripresa dell'orchestra tutta intera in un ambiente adeguato, proprio per abbandonare quella frammentazione in tracce tipica delle DAW come Protools! E ora la pandemia ci ha riportato a lavorare nuovamente a tracce separate... anche più di prima.

ADS Ci siamo ritrovati a lavorare come negli anni Ottanta.

PC E comunque la registrazione della vostra orchestra ha una presenza straordinaria, che è veramente la cifra della vostra produzione. Ascoltandola si nota un iperrealismo sonoro molto interessante, direi coerente con l'"universo Diabolik", e molto efficace dal punto di vista emotivo.

ADS Intanto grazie per il complimento. Sicuramente ci abbiamo lavorato parecchio. Delle musiche di questo film siamo veramente soddisfatti anche perché c'era il rischio che l'orchestra risultasse poco coinvolgente.

Pivio Probabilmente, come dicevo, questa cosa nasce anche dal fatto che abbiamo un nostro gruppo di lavoro stabile. Sono tutti musicisti Genovesi e due di loro in particolare, Luca Cresta e Claudio Pacini, ci danno una grande mano anche nella scrittura. È proprio come se fossimo una grande famiglia e questa cosa si sente alla fine anche sulla qualità del lavoro. È la stessa filosofia che portano avanti anche i Manetti Bros nei loro film.

PC Non ho ben compreso il senso della partecipazione di Manuel Agnelli con i due brani dai lui scritti per il film "La profondità degli abissi” e “Pam Pum Pam”.

ADS Manuel è una bellissima persona e un caro amico di cui ho grande stima, ma in verità con lui non abbiamo avuto rapporti nella produzione dei brani. Quando si viene a contatto con l'ambiente della discografia pop si innescano dei meccanismi che coinvolgono agenti, manager... filtri che impediscono qualunque relazione tra persone.

Pivio In questo caso specifico, noi abbiamo fatto la parte di commento sonoro puro e lui si è occupato della canzone. Ci siamo confrontati sul mix giusto per rendere il tutto congruente.

PC Con quali strumenti avete lavorato e che considerate fondamentali per il vostro lavoro?

ADS Lavoriamo da sempre con Cubase e interfaccia Steinberg, anche se usiamo anche altro, visto che i nostri collaboratori hanno ancora Digital Performer, ma quello che conta sono i processori e la capacità di gestirli. Ovviamente in studio abbiamo tutti i microfoni e i processori che servono.

PC A quale risoluzione avete registrato?

ADS Usciamo a 24bit 48 kHz perché gli audio per i film vengono richiesti a questa risoluzione.

PC Siete stati o siete dei lettori di Diabolik?

Pivio Lo sono stato ma sono tanti anni che non lo leggo.

ADS Io rubavo i fumetti a mio fratello e devo confessarti di aver perso qualche diottria con Eva Kant...

PC Proprio per questa ragione, credo che la scelta dell'attrice che avrebbe dovuto interpretare Eva Kant sia stata molto più difficile rispetto alla scelta degli altri personaggi...

Pivio Posso dire qui pubblicamente che io adoro Miriam Leone. È stata perfetta da tutti i punti di vista e non avrei potuto pensare a nessun'altra meglio di lei per interpretare Eva Kant.

PC Ci sarà un seguito di questo Diabolik?

Pivio Due nuovi episodi sono già in lavorazione. Finché non arriverà qualche girato restiamo in stand by, ma abbiamo i motori accesi!