Concluso Boostology, tour strumentale che ha visto nell'estate del 2020 il tastierista e co-fondatore dei Subsonica esibirsi in luoghi suggestivi della Penisola con un originale live set composto da pianoforti acustici, sintetizzatori e processori digitali, usciva il 30 ottobre dello stesso anno Facile, progetto discografico di composizioni inedite in cui Boosta dà una nuova struttura a quelle stesse atmosfere live, ispirate dalle musiche del ‘900 che egli ha amato di più.
Proprio a cavallo tra la fine del tour e la presentazione del nuovo album, abbiamo intervistato Davide "Boosta" Dileo per farci raccontare Boostology, progetto live in cui melodie e armonie di pianoforte si uniscono a ritmi e texture elettroniche per comporre un flusso sonoro che accompagna il viaggio interiore dell’ascoltatore, una sorta di film di cui Boostology è la colonna sonora.
PC Con il progetto Boostology hai dichiarato il tuo amore per la musica contemporanea del Novecento, un secolo denso di contenuti rivoluzionari.
Davide BOOSTA Dileo Nell'assunto più facile, credo che la musica sia la forma d'arte con cui tutta l'umanità avrà sempre a che fare, perché è difficile trovare qualcuno che non abbia una propria canzone preferita o una colonna sonora che lo accompagni per tutta la giornata. Da musicista, non solo la musica per me è tutto, ma è anche una fonte di curiosità estrema. Dal punto di vista collettivo, invece, la musica deve restare un ascensore sociale e un acceleratore di rivoluzioni, voce di movimento e strumento di propulsione del cambiamento. Non si tratta di essere nostalgici ma di riprendere la consapevolezza che la musica sia ancora uno strumento per migliorare la vita delle persone. Per questo, chi si occupa di musica e la ama dovrebbe cercare di tirarne fuori sempre il meglio per regalare al pubblico quella componente ispirativa che non sia solo intrattenimento.
PC Nel periodo di attività della Cramps, storica etichetta di cui oggi sei direttore artistico, il legame tra la musica "popular" e quella "contemporanea" del Novecento avveniva spesso proprio sul piano dell'impegno sociale del musicista nei confronti di un pubblico da "formare", perché diventasse consapevole di quello che ascoltava.
DBD Se noi musicisti abbiamo il privilegio di poterci permettere un pubblico, abbiamo a maggior ragione il dovere di fare il meglio che possiamo. Certo, dipende dalla nostra formazione e da quello che vogliamo raccontare con la nostra musica... L'idea di Boostology è stata quella di portare in giro la colonna sonora del silenzio di chi mi viene ad ascoltare, in una sorta di interattività che può procurare una somma di addendi maggiore del numero effettivo. Io porto la mia musica, l'ascoltatore porta se stesso e alla fine del concerto abbiamo fatto una cosa piacevole per entrambi. La musica strumentale, poi, permette a tutti di essere la voce di questa relazione, perché non c'è la distrazione della melodia cantata e delle parole, che sono funzionali in altri contesti. Quell'ora e mezza in cui suono diventa veramente un film, in cui io metto la colonna sonora e il pubblico mette le immagini di ciò che ha in testa.
PC Come hai vissuto il tour di Boostology in quest'epoca di distanziamento?
DBD Mi sono accorto che la musica crea un ponte così solido che non importa se la gente è seduta sotto il palco, lontana o distanziata. Ho sempre creduto che fosse importante suonare per tutti, che si trattassero di dieci o diecimila persone, ma ho riscoperto con piacere la magìa della musica dal vivo entrando in una prospettiva di condivisione, che ho creato parlando a inizio e a fine concerto, veramente con il cuore in mano. Con molta onestà devo dire che questo ponte tra palco e pubblico è diventato via via più solido a ogni concerto e me ne sono accorto dalla densità del silenzio presente tra un pezzo e l'altro.
PC Invitando il pubblico a fare introspezione, succede che non percepisca più alcuna distanza fisica, ma anche che si estranei dallo stesso concerto...
DBD Io non sono mai stato "geloso" della performance e in questo caso specifico dico anche che non importa se qualcuno del pubblico non ascolta il concerto completamente. Non è il concerto di un performer da guardare, ma è un lasciarsi andare a un flusso nel quale ci si può anche perdere nei propri pensieri dimenticandosi della mia presenza fisica. Se la musica è uno strumento, il suo mestiere in questo caso specifico è proprio questo.
PC Può essere che questo stop ai grandi eventi, quelli in cui la musica viene spinta ad alti livelli di pressione sonora in faccia alla gente, riesca a stimolare negli ascoltatori una riflessione su altre modalità di fruizione della musica a favore di una maggiore consapevolezza?
DBD Questo è un mio percorso personale che voglio fare anche con un minimo di pessimismo. Voglio dire che credo poco in una possibile trasformazione generale perché non ne vedo i segnali. Il credito di empatia generato dal lockdown è terminato con la riapertura. Siamo tornati a essere una società molto egoista e, per ciò che riguarda la parte artistica, dopo il lockdown ci si è concentrati nuovamente sull'intrattenimento estivo, seguendo una corrente di pensiero che vuole tornare alla normalità di prima. In realtà ci sarebbe spazio per tutto, anche per l'intrattenimento e le cose più leggere che comunque ti regalano quel po' di endorfina necessaria, ma è stato ipocrita recuperare cose fighissime e di qualità durante il lockdown e poi tornare alle hit da radio quando siamo potuti uscire di nuovo.
PC Significativo che abbiamo presentato l'edizione 2021 del festival di Sanremo come l'edizione della ripresa del mercato della musica italiana... come se fino a febbraio del prossimo anno tutto il resto non avesse la stessa importanza.
DBD Quando invece durante la pandemia, anche la stessa classe dirigente del mercato della musica si è appoggiata furiosamente al valore della musica come calmante e collante sociale!
PC Torniamo a Boostology. Possiamo parlare degli strumenti che hai scelto, perché sono determinanti per il taglio che hai dato al progetto.
DBD Il presupposto di Boostology è che questa passeggiata tra elettronica e pianoforte debba essere la colonna sonora del silenzio delle persone che vengono ad ascoltarmi. Il cuore del progetto è il pianoforte nelle due accezioni, ovvero il pianoforte a corde anche solo nella versione verticale e quello elettrico a martelletti tipo Wurlitzer o Rhodes. Poi c'è la componente digitale di controllo e manipolazione del suono che amplia la tavolozza timbrica. Dal vivo, il pianoforte viene ripreso sempre in stereo per essere amplificato dal mixer di sala e con un microfono dinamico o a condensatore che ne invia il suono all'interfaccia collegata al mio iPad, su cui gira il mixer virtuale AUM e una piccola catena di effetti, che comprende riverberi Eventide, campionatore granulare e distorsore sul riverbero che riesco a comandare attraverso un pedale Midi/Usb di cui sono entusiasta, perché mi permette di controllare la quantità di distorsione sul pianoforte. Il piccolo campionatore granulare si chiama Borderlands e mi permette un'ampia palette di suoni con effetti di texture molto affascinanti. Il cervello ritmico è un piccolo campionatore Blackbox di 1010 Music che lavora con il concetto di Live; così ho preparato delle patch con alcune clip che suonano rumori di ambiente. Lo trovo assolutamente utile e intelligente perché invia in uscita sia il segnale Midi che il clock permettendomi di usarlo per sincronizzare il resto delle macchine avviando semplicemente il Play. Gli strumenti a tastiera sono invece un Mini Mellotron, un Moog Grand Mother e un Behringer Poly D. Ho anche un vecchio mixer hardware Mackie a 12 canali, di cui mi sono utili le due ausiliarie. La prima è assegnata alla catena effetti: delay granulare, riverbero, delay chorus con un pedale dry/wet che controlla un distorsore alla fine della catena nel caso in cui volessi "spingere" ancora un po'. La seconda mandata va a un delay Reminder di cui sono innamorato. È prodotto da Enjoy Electronics, una piccola startup di Avellino, ed è un delay stereo hardware con un infinito che rimane sempre immobile mentre si possono posizionare dove si vuole due ribattuti aggiuntivi all'interno della barra del tempo. Si hanno praticamente quattro punti di delay che permettono incastri ritmici fantastici, con in più la possibilità di filtraggio. Uso anche una piccola pedaliera hardware composta da qualche Electro Harmonix, per avere altri elementi ritmici, tra cui il Clockworks clock divider e il looper 45000. La parte audio della pedaliera è sincronizzata con il Blackbox, mentre il Midi del Blackbox va a una piccola interfaccia Midi Hub, attraverso la quale sincronizzo il Moog, il PolyD e il looper e i cui 4 Out e 4 In sono completamente programmabili via software, permettendomi di fare veramente quello che voglio.
PC Come si sviluppa il concerto? Nel comunicato stampa si citava una scaletta di brani, ma è prevedibile una parte di improvvisazione consistente...
DBD Dal vivo c'è molta improvvisazione, che parte da cellule melodiche e armoniche prese dai miei brani, e che si sviluppa con durate molto variabili. Non ho paranoie di tempi da rispettare, non avendo sequenze di riferimento. All'interno della scaletta sono sempre presenti un paio di cover tra quelle che amo suonare, e che possono andare da Bartok a Bjork, solo per restare alla lettera B. C'è talmente tanta musica che mi piace che quando ho voglia di suonare qualcosa di nuovo lo faccio. Dal vivo, infatti, non presento i brani proprio perché è un flusso sonoro in cui tutto è collegato.