John Mayer “Acustico”: Evoluzione e Stile di un Maestro della Chitarra

John Mayer “Acustico”: Evoluzione e Stile di un Maestro della Chitarra

John Mayer è probabilmente uno dei chitarristi più talentuosi degli ultimi tempi. Le sue abilità alla chitarra, sia acustica che elettrica, lo hanno reso un punto di riferimento nel panorama musicale moderno. 

Mayer è conosciuto principalmente per essere un chitarrista “elettrico” ma non tutti sanno che agli albori della sua carriera, John prediligeva chitarre acustiche per incidere i propri album. Nelle prossime righe di questa guida, quindi, abbiamo deciso di approfondire alcune delle sue tecniche chitarristiche e realizzare un focus sulla sua esperienza con le chitarre acustiche. 

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Chi è John Mayer? 

John Clayton Mayer nasce il 16 ottobre nel 1977 a Bridgeport, in Connecticut, ed è un cantautore e chitarrista statunitense. Mayer inizia la sua carriera musicale frequentando il Berklee College of Music di Boston, abbandonando presto gli studi per trasferirsi ad Atlanta, dove ha iniziato ad esibirsi live e a registrare le sue prime canzoni. 

Il primo album in studio viene pubblicato nel 2001, “Room for Squares”, e riscuote un grande successo grazie a brani come “No Such Thing” e “Your Body is Wonderland”. Negli anni successivi, John Mayer continua ad evolversi musicalmente, sperimentando attraverso generi musicali come pop, rock, blues e folk. Attualmente, ha pubblicato 8 album in studio e venduto circa 20 milioni di dischi, vincendo 7 Grammy Awards. 

Lo stile chitarristico di John Mayer è fortemente influenzato dai grandi nomi del blues come Stevie Ray Vaughan, Freddie King, Albert King, B.B. King, Buddy Guy e Lightning Hopkins. Nonostante la sua carriera abbia avuto un inizio imbracciando una chitarra acustica, con il passare del tempo, Mayer è diventato celebre in tutto il mondo come chitarrista elettrico. 

L’evoluzione dello stile musicale di John Mayer

Per comprendere al meglio l’evoluzione dello stile musicale di John Mayer, è opportuno fare un salto nel tempo, approfondendo la sua discografia a partire dai primi lavori in studio. Nel 1999, Mayer pubblica il suo primo EP, “Inside Out”, seguito dal suo primo album in studio, “Room for Squares”, nel 2001. 

In questi lavori, le chitarre acustiche sono strumenti molto presenti, come si può notare in brani come “No Such Thing” e “Your Body is a Wonderland”. Le chitarre acustiche, quindi, sono un filo conduttore lungo tutto l’album, tranne nei brani “Clarity” e “Daughters”, in cui le sonorità si avvicinano alla chitarra elettrica. 

Lo stile di John Mayer ha subito un cambiamento di tendenza nel 2006, con l’uscita di “Continuum”, l’album che segna il suo definitivo passaggio a sonorità più elettriche e blueseggianti. Tuttavia, già nella seconda traccia di “Inside Out”, registrata come una demo, Mayer utilizza chitarre acustiche e voci, con la chitarra in strumming. Ciò che è interessante è il suo modo di costruire gli accordi attraverso l’utilizzo di corde a vuoto, creando sonorità simili alle accordature aperte, pur mantenendo l’accordatura standard. 

Ad esempio, in tonalità di MI, Mayer sfrutta le corde vuote per estendere gli accordi, usando diteggiature che si spostano sulla tastiera sulle quattro corde superiori, costruendo voicing sulla terza e quarta corda, mentre la quinta e la sesta servono per le note basse. Per Mayer, il palm muting è una tecnica fondamentale che gli consente di essere percussivo e di muoversi agilmente sulla tastiera. 

Un altro esempio è in “My Stupid Mouth”, dove una strofa si muove su tre accordi, ma il basso crea movimento e, unito al palm muting, fa sembrare come se stiano suonando chitarra, basso e batteria insieme. 

Il “fingerstyle” di John Mayer

Come detto, “Room for Squares” è il primo vero album pubblicato da John Mayer, lavoro in cui si possono apprezzare le capacità di fingerstyle del chitarrista americano. Un ottimo esempio di questa tecnica è “Why Georgia”, il secondo brano dell’album, all’interno del quale si può apprezzare il suo approccio ritmico e percussivo. 

John Mayer suona senza plettro e l’intro del brano ci offre già un’idea di come è strutturato il suo suono: il pollice al basso suona la tonica, fungendo da cassa, mentre sul tre abbiamo il colpo del rullante, realizzato con uno slap, una tecnica ormai comune tra i chitarristi acustici.

Per padroneggiare questa tecnica, è utile prendere la battuta e suonarla lentamente. Inizia con il basso, poi la nota alta, le legature e, infine, il “colpo di rullante”, che deriva da un movimento del polso. 

Uno dei brani in cui il fingerstyle di John Mayer è evidente è “Neon”. La tecnica prevede l’uso del pollice e dell’indice in maniera percussiva. Per John è più importante legare tutte le note con il groove piuttosto che suonarle singolarmente e correttamente. 

Chitarre acustiche per suonare John Mayer

Guild M240

La Guild M240 è una chitarra acustica che ricalca, per forma e dimensioni, la Signature realizzata da Martin per John Mayer, con la differenza che è realizzata con fasce e fondo in mogano, un legno ideale perché offre un attacco diretto e nitido, senza eccessive sovrarmoniche. Il modello “M” ha un corpo di medie dimensioni e una scala lunga, caratteristiche che la rendono comoda da tenere in braccio e versatile nelle prestazioni. 

Una configurazione di questo tipo consente di avere anche una buona risposta sulle basse frequenze, fattore fondamentale per le tecniche percussive e lo strumming. Tra gli aspetti positivi della Guild M240 c’è sicuramente la sua completezza. La tavola in legno massello le conferisce un buon suono e, nel complesso, è molto ben rifinita. 

Il sistema di amplificazione è funzionale e piacevole perché non incide sull’estetica della chitarra. Il suono, inoltre, può essere definito al meglio attraverso l’equalizzazione. 

Eko Marco Polo P500

La Eko Marco Polo P500 è una chitarra acustica parlor con tavola in abete massello e fasce e fondo in mogano. John Mayer utilizza spesso chitarre parlor nei suoi live, strumenti di cui si apprezzano le frequenze medie e che si rivelano perfetti per suonare in fingerstyle. 

Il corpo della Eko Marco Polo P500 la rende più comoda da tenere in braccio, anche dopo lunghi periodi di utilizzo. Ciò le permette di essere una scelta valida per l’utilizzo chitarra-voce. Inoltre, qualora fosse necessario più volume, lo strumento può essere facilmente amplificato. 

Infatti, uno dei punti di forza della Marco Polo è proprio il sistema di preamplificazione, caratterizzato da un pieno e un condensatore miscelabili. Questo sistema è in grado di restituire un suono fedele rispetto al suono acustico originale, soprattutto in termini percussivi. 

Conclusioni 

Con una carriera che abbraccia, ormai, oltre due decenni, John Mayer è il punto di riferimento di decine e decine di chitarristi che vogliono migliorare la propria abilità sullo strumento, attingendo da uno dei musicisti più talentuosi dei nostri tempi. 

All’inizio della sua carriera, Mayer ha privilegiato l’utilizzo della chitarra acustica, salvo poi passare a sonorità più elettriche e blueseggianti con il passare degli anni. Ciononostante, le sue tecniche sull’acustica, come il fingerstyle e l’utilizzo di suoni percussivi, continuano ad essere studiate e contribuiscono a definire il suono inconfondibile del chitarrista americano.