Se sei un batterista alla ricerca di un modo semplice e veloce per iniziare a registrare le tue prime drum cover, la guida che stai per leggere è tutto ciò di cui hai bisogno. Magari sei in possesso di una backing track oppure di un brano senza la parte di batteria ma non hai la più pallida idea di come registrarlo in maniera professionale, magari in multitraccia che poi ti consenta di mixare la tua registrazione come preferisci. La soluzione di cui sei alla ricerca è molto più semplice di quanto pensi e abbiamo deciso di svelarti quali sono i pochi elementi di cui hai bisogno per poter registrare una cover di batteria in pochi minuti.
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Quale attrezzatura scegliere?
Per registrare la tua drum cover di qualità, è necessario scegliere la giusta attrezzatura che ti consenta di raggiungere il tuo obiettivo nel minor tempo possibile e in maniera più semplice. Uno strumento che si posiziona come una soluzione ideale è lo Zoom R20, un registratore multitraccia che agisce simultaneamente come scheda audio, mixer e interfaccia per la registrazione.
Tra le caratteristiche più importanti annoveriamo anche la presenza di otto ingressi microfonici con preamplificatore di alta qualità, interfaccia touch-screen e una serie di opzioni di mixaggio e di post-produzione integrate che consentono di ottenere un mix finale di ottima qualità, direttamente da Zoom R20.
Per sfruttare al massimo le potenzialità di uno strumento come Zoom R20 è necessario disporre di un set di microfoni adeguato, anche per catturare tutte le sfumature e la dinamica del tuo drumset. Il set di microfoni Sennheiser è una scelta eccellente per l’obiettivo che vuoi raggiungere in quanto si tratta di microfoni progettati per catturare ogni elemento della tua batteria. Il set di microfoni è progettato specificatamente per offrire una risposta in frequenza ottimizzata per gli strumenti percussivi, di cui fa parte la tua batteria acustica.
Preparazione e registrazione
Prima di dedicarsi alla registrazione della batteria, è necessario completare una serie di passaggi “preparatori” che includono aspetti come il posizionamento strategico dei microfoni, l’accurata definizione del gain affinché sia lo Zoom R20 che il set di microfoni vengano utilizzati correttamente.
Ad esempio, microfonare la batteria è una vera e propria arte che richiede precisione e il rispetto di alcune regole. Ad esempio, il microfono dinamico viene posizionato vicino alla cassa per intercettare le frequenze più basse, mentre il microfono a condensatore è utilizzato per registrare il rullante e anche i tom. Per i piatti, invece, si utilizzano i microfoni overhead per poter catturare al meglio tutte le loro sfumature.
Dopo aver posizionato correttamente i microfoni alla tua batteria, il prossimo passo è di impostare adeguatamente il gain che determina il livello di segnale che viene trasmesso dai microfoni allo Zoom R20: un gain troppo basso non consentirebbe di catturare adeguatamente tutti i dettagli della tua batteria; un gain troppo alto potrebbe portare a distorsioni indesiderate. Ecco perché è necessario cercare un bilanciamento corretto per ottenere livelli di segnali ottimali senza superare il limite di clipping.
La buona notizia è che lo Zoom R20 è integrato da una serie di opzioni di equalizzazione che consentiranno di aumentare o diminuire specifiche frequenze al fine di bilanciare il suono della tua batteria a partire da questa fase preliminare. Anche l’attivazione della Phantom Power sui microfoni a condensatore ti consentirà di ottimizzare al massimo il processo di registrazione.
Fase di registrazione
Studiate le funzionalità dello Zoom R20, posizionati correttamente i microfoni e attivato la Phantom Power per quelli che la richiedono, è arrivato il momento di partire con la registrazione della tua batteria. In un primo momento, ti suggeriamo di registrare un breve segmento per testare al meglio i livelli e il mix. Una volta completato questo passaggio, riascolta la traccia e regola i volumi dei canali per un risultato finale migliore.
Adesso, è il momento di importare i file audio necessari, assicurandosi che siano compatibili con lo Zoom R20, e posizionarli nei canali tra il 9 e il 16, quelli che non sono utilizzati per i microfoni. Successivamente, avrai bisogno di modificare le impostazioni dei canali scelti per adattarli ad accogliere i file stereo, nel caso in cui il multitraccia Zoom lo dovesse richiedere. Infine, per ottenere un risultato finale eccellente, puoi anche impostare il metronomo alla velocità desiderata, regolando anche il volume per le cuffie e l’output.
Mixaggio e post-produzione
Ciò che hai appena visto è solamente una piccola parte delle potenzialità e delle funzionalità di una macchina come lo Zoom R20. Infatti, questa macchina dispone di una gamma completa di opzioni che ti consentono di accedere a mixaggio e post-produzione, in maniera tale da affinare ogni aspetto della tua registrazione.
Ad esempio, potrai incidere sul bilanciamento dei livelli tra le varie tracce, equalizzare o attenuare specifiche frequenze, applicare effetti come riverbero e compressione per migliorare complessivamente il suono. Infine, ti suggeriamo sempre di riascoltare le tue tracce e ottenere feedback e riscontri anche da parte di altri musicisti per ottenere spunti su come migliorare ulteriormente le tue registrazioni alla batteria.
Conclusioni
Oggigiorno, registrare una cover alla batteria è un’attività alla portata di tutti. Strumenti come lo Zoom R20 facilitano notevolmente il processo per un batterista alla ricerca di un metodo semplice e immediato per poter catturare le proprie performance, mixarle e riascoltarle. Tuttavia, lo Zoom R20 necessita anche di un set di microfoni per batteria adeguato come i Sennheiser che garantiscono un ottimo rapporto qualità/prezzo. Dalla scelta dell’attrezzatura, al momento della preparazione fino alla registrazione della tua batteria, ogni passaggio è fondamentale per ottenere un risultato finale all’altezza delle tue aspettative.
