Oggigiorno, i chitarristi si dividono in due grandi gruppi: chi ha deciso di affidarsi completamente alla rivoluzione digitale, abbandonando amplificatori e pedali e chi, invece, rimane strettamente legato al feeling che si prova suonando un amplificatore e più di un effetto. Ovviamente, c’è anche chi si diverte a suonare in entrambi gli assetti.
Nel mezzo, invece, è presente una zona grigia che include tutti quei chitarristi che non vogliono rivolgersi al digitale (plugin, software, pedaliere, etc.) ma che per ragioni di comodità, volume e spazio non vogliono più affidarsi ad un amplificatore reale.
Stiamo parlando di musicisti che utilizzano rig ampless, sistemi che utilizzano pedaliere vecchio stampo che, invece di essere collegate ad un ampli, finiscono in dei pedali conosciuti come “Amp in a Box”. Vuoi scoprire quali sono alcuni dei migliori?
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Cosa sono gli “Amp in a Box”?
Gli Amp in a Box non sono altro che dei pedali con uno stile molto tradizionale, facili da usare e che sono in grado di simulare testate e casse diverse. Attraverso questi pedali, le pedaliere possono essere direttamente collegate ad una scheda audio per registrare oppure ad un mixer per suonare dal vivo.
Il primo Amp in a box è stato lo Strymon Iridium che ha sdoganato questo sistema. Da quel momento in poi, tantissimi altri brand hanno cominciato a produrre la loro versione, integrando o meno funzionalità differenti.
Nonostante si tratti di dispositivi ad alto tasso tecnologico, gli Amp in a Box mantengono un’estrema semplicità in termini di utilizzo, caratterizzandosi da controlli tradizionali come potenziometri e switch, a cui tutti i chitarristi sono abituati. Molti modelli offrono anche funzionalità aggiuntive che si traducono in connettività MIDI, memorizzazione dei preset, inserimento di IR.
Migliori “Amp in a Box”
Strymon Iridium
Lo Strymon Iridium presenta la classica equalizzazione a tre bande con bassi, medi ed alti, un controllo Drive per regolare la distorsione dell’amplificatore, un controllo di livello per definire il volume del pedale e il potenziometro “Room” per regolare il livello di riverbero.
Sull’Iridium, inoltre, si possono scegliere tre amplificatori differenti: Round, Chime e Punch che corrispondono ad un Combo Fender, al Vox AC30 e una Marshall Plexi. Attraverso l’altro mini-switch, invece, è possibile selezionare le simulazioni di cassa. Ovviamente, potrai caricare anche le tue simulazioni tramite la connessione USB. Un’altra caratteristica importante dello Strymon Iridium è l’uscita Stereo e la possibilità di collegarlo via MIDI e, quindi, di programmarlo con diversi preset.
Con l’Iridium, in modalità Vox e Marshall, il gain aumenta progressivamente anche se, una delle pecche di questo pedale, è il suo suono eccessivamente medioso.
Universal Audio UAFX Lion 68
Il Lion ‘68 è l’amp in a box di Universal Audio, al cui interno sono disponibili tre tipologie di amplificatori uguali in tre modalità distinte. Universal Audio produce questo pedale in 4 versioni differenti e il Lion ‘68 corrisponde alla variante “Marshall”.
Le caratteristiche di questo pedale corrispondono quasi in toto a quelle presenti nello Strymon Iridium. Quindi, è presente un’equalizzazione a tre bande con alti, medi e bassi, il potenziometro Output controlla il volume di uscita del pedale mentre “Volume 1” e “Volume 2” simulano il canale 1 e 2 di una Plexi e ne modificano il volume.
Con i controlli alternativi, invece, si accede a Room, Presence e Boost, elementi che possono essere modificati con i rispettivi potenziometri. I due switch principali consentono di accendere/spegnere il pedale e di richiamare un preset.
Sul retro del pedale ci sono ingressi e uscita stereo. Tuttavia, a differenza dello Strymon, sul Lion non c’è l’uscita cuffia e manca la possibilità di collegarlo via MIDI. In compenso, è possibile sfruttare la connessione Bluetooth per controllare alcuni parametri. Dal punto di vista del suono, il Lion è una rivelazione. Sebbene si possa pensare solamente ad un utilizzo "distorto", questo pedale offre un gran sound Clean, una piattaforma perfetta per “giocare” con i pedali.
Walrus Audio Mako ACS1
Il Mako ACS1 di Walrus Audio è uno dei primi pedali di fascia alta, un effetto che condivide con l’Iridium la maggior parte delle caratteristiche. Anche in questo caso è presente la classica equalizzazione a tre bande, volume, Gain e il controllo Room. L’ACS1 è dotato anche di un mini switch per controllare le simulazioni di cassa e quello per selezionare il tipo di amplificatore: Fender, Vox e Marshall.
Le migliorie del Mako ACS1 rispetto all’Iridium si traducono in un Boost separato che può essere acceso o spento, nella possibilità di salvare sul pedale tre preset invece di uno soltanto e di associare ad ogni uscita una simulazione di cassa diversa per ottenere un effetto stereofonico.
Dal punto di vista sonoro, l’ACS1 ha un gain maggiore e si comporta alla perfezione come piattaforma per i pedali se si volesse utilizzare come Clean.
Friedman IR-X Preamp
L’ultimo degli Amp in a Box è il Friedman IR-X, il più costoso pedale di questa guida. La motivazione del prezzo superiore è presto spiegata: si tratta dell’unico pedale ad avere al suo interno due valvole pre-amplificatrici. L’IR-X non è altro che un preamplificatore al cui interno è inserita tutta la sezione preamp di un amplificatore Friedman reale.
Il suono del Friedman è un sound analogico e valvolare che esce dal pedale in formato digitale perché, all’interno, sono presenti simulazioni di cassa che sono controllate da un sistema digitale. Dal punto di vista dei controlli e del formato, l’IR-X è davvero semplicissimo da usare: il pedale ha due canali separati, ciascuno dei quali presenta controlli indipendenti.
Attraverso il terzo switch si può accendere un Boost che consente di aumentare il Gain e il volume. Come detto, ogni canale ha i suoi controlli indipendenti in termini di volume, Gain, equalizzazione e Boost. È indipendente anche la scelta della cassa e ciò significa che è possibile impostare la stessa cassa per entrambi i canali o scegliere opzioni differenti.
Sul retro del pedale ci sono diverse connessioni come l’uscita MIDI, l’uscita per le cuffie, un’uscita bilanciata e il send/return. Queste ultime sono perfette per aggiungere effetti di modulazione e riverbero prima del pedale. Infine, il pedale richiede un alimentatore da 12V 800mA per alimentare le due valvole interne, il che lo rende leggermente più ingombrante da integrare in una pedaliera.
Amp in a box: scegliere il giusto compromesso
Sia in studio che dal vivo, abbinare una pedaliera con un pedale che riassume cassa e amplificatore è una soluzione versatile e di qualità, non un semplice compromesso. Tutti i pedali di cui abbiamo parlato presento dei pro e contro, tuttavia, il Friedman è l’unico che si distingue per la sua capacità di emulare fedelmente un amplificatore reale, sebbene il suo costo si avvicini a quello di ampli vero.
Considerando il rapporto qualità-prezzo, il Lyon di Universal Audio emerge come una scelta interessante per tutti i chitarristi che amano un sound dal sapore vintage. Un punto debole della serie UAFX è l’assenza della connettività MIDI, una caratteristica essenziale per chi si affida a pedaliere più complesse e desidera un controllo centralizzato.
Qualora il MIDI fosse una caratteristica imprescindibile, le alternative da valutare sono l’Iridium e l’ACS1. Entrambi propongono un sound molto simile ma il pedale di casa Walrus può sfruttare a suo vantaggio la presenza di un boost indipendente, con l’opportunità di salvare anche tre preset e disporre di una connettività MIDI tradizionale.
Conclusioni
La scelta di un Amp in a box dipende dalle esigenze specifiche di ogni chitarrista. Pedali come il Friedman IR-X e lo Strymon Iridium sono in grado di offrire un’elevata fedeltà in termini di capacità di emulazione; il Lyon ‘68 e l’ACS1, invece, offrono maggiore innovazione tecnologica. Detto questo, come chitarrista avrai accesso a interessanti opportunità per personalizzare il tuo sound, scegliendo tra una vasta gamma di pedali in grado di offrire una perfetta combinazione di tradizione analogica e modernità digitale.