Per suonare funk alla batteria ci sono tre elementi da considerare: suono, attitudine e groove. Oltre questo, non meno importante è la strumentazione per poter approcciare ad uno stile musicale sempre più apprezzato dai batteristi di tutto il mondo. Quindi, se vuoi iniziare a suonare funk con il tuo drumset, non puoi prescindere dai consigli e dalle informazioni che troverai all’interno di questo tutorial.
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3 Groove fondamentali per suonare funk
Semplice
Il primo groove per suonare funk alla batteria è semplice ma contiene al suo interno una serie di insidie. Ciò che è davvero importante è il concetto di shuffle, l’essenza stessa del funk, che rende il genere così contagioso. Il groove, quindi, inizia con un pattern standard che pone le basi per il resto del ritmo. Il segreto è iniziare a suonare il groove senza il fattore “shuffle” per poi aggiungerlo in un secondo momento quando si padroneggia il groove normale.
In particolare, l’aggiunta dello shuffle prevede che il secondo e il quarto sedicesimo si avvicinano ai colpi successivi. Un altro aspetto che arricchisce il groove sono le ghost notes, suonate con il rullante, che fanno sì che vengano intervallati colpi più leggeri con accenti più forti.
Intermedio
Il secondo groove da analizzare aggiunge una complessità aggiuntiva rispetto al primo, offrendo una maggiore profondità e ritmo. Anche in questo caso l’attenzione è focalizzata sullo shuffle e sull’utilizzo di accenti sincopati che arricchiscono il groove.
Questo pattern mantiene pressoché inalterata la cassa ma aggiunge più variazioni tra rullante e hi-hat, integrando anche pause, accenti e aspetti riguardanti l’improvvisazione. L’aggiunta di piatti splash oppure di crash di piccole dimensioni, consente di aggiungere un’ulteriore dimensione di espressività. Gli splash, ad esempio, possono essere utilizzati come piatti per accentuare determinati colpi.
Un altro aspetto di questo groove è il raddoppio di alcuni colpi sul charleston con la mano “debole” in maniera tale da aggiungere un'ulteriore sfumatura ritmica.
Avanzato
Con il terzo e ultimo groove, la difficoltà aumenta ulteriormente. Sebbene si basi sui concetti di shuffle e di funk visti fino ad adesso, qui si introducono ulteriori elementi ritmici che richiedono precisione, dinamica e attenzione.
La complessità di questo groove risiede nella sua struttura ritmica che si caratterizza da un mix di colpi di cassa doppi, accenti sul rullante e l’uso intelligente delle ghost note.
Il suono nel funk
Se il tuo obiettivo è suonare funk, devi sapere che le caratteristiche distintive di questo genere musicale non provengono solamente dalle tecniche di esecuzione ma anche dalla scelta accurata dell’attrezzatura. In particolare, è il rullante a svolgere un ruolo fondamentale nel determinare il carattere del tuo suono funk.
Pertanto, questo elemento deve essere in grado di produrre un suono nitido, chiaro e un attacco deciso con una risonanza controllata. Ciò permette agli accenti e alle ghost notes di emergere in maniera distinta. Ad esempio, una valida soluzione è il Peace SD-123MP, realizzato in acero. Questo rullante ha raggiunto un nuovo livello di sensibilità al tocco, caratteristica che si sposa alla perfezione con lo stile funk. Un’altra buona scelta è il Pearl Export, realizzato in pioppo, che offre un suono preciso e ricco di armoniche.
Oltre al rullante, anche il resto dell’attrezzatura deve essere scelto per rendere unico il tuo suono funk. Ad esempio, l’hi-hat deve offrire un timbro brillante mentre i piatti come crash, ride e splash devono essere versatili a tal punto da essere utilizzati per sottolineare gli accenti oppure per esplosioni sonore. Piatti come gli UFIP Supernova rappresentano un ottimo compromesso perché offrono un suono cristallino, non sono esageratamente potenti e sono rapidi nella risposta.
Attitudine nel suonare il funk
Attrezzatura e tecnica sono elementi fondamentali per suonare funk, tuttavia, c’è un altro fattore di cui non si parla spesso: l’attitudine. L’attitudine è quell’aspetto che spesso determina la differenza tra una performance ottima e una discutibile. Infatti, l’approccio mentale e l’espressione fisica fanno parte del genere così come i ritmi che lo definiscono.
Il funk, infatti, è un genere musicale caratterizzato da ritmi complessi e groove coinvolgenti. Un batterista che suona con fiducia, incorporando movimenti che riflettono il ritmo, non solo migliora la propria performance ma consente anche all’ascoltatore di percepire un suono più autentico ed energico.
Per adottare alla perfezione l’attitudine richiesta nel funk, il nostro suggerimento è immergersi nel genere ascoltando alcuni dei grandi maestri che hanno fatto la storia di questo genere musicale come Clyde Stubblefield, James Brown, Steve Jordan, David Garibaldi e tanti altri. Siamo certi che noterai una grande libertà espressiva e un’energia che caratterizzano ogni loro performance.
Conclusione
Padroneggiare il funk non significa solamente conoscere la tecnica. Suonare questo genere musicale, infatti, è un mix di suono, attitudine e un’attenta selezione dell’attrezzatura: il tutto crea le condizioni adeguate per un perfetto suono funkeggiante.
Suonare funk, quindi, è un percorso che può essere affrontato in diversi step. Ad esempio, partendo da un groove semplice arricchito di shuffle e ghost notes per poi passare a groove intermedi e più complessi, una volta che si ottiene dimestichezza con la complessità ritmica di questo genere.
Conoscere il funk attraverso l’eredità di alcuni dei maestri del genere è un approccio intelligente per lasciarti ispirare e comprendere al meglio il vero spirito funk che risiede anche nell’attitudine.