Suonare Jeff Porcaro è davvero così difficile? Quando ascoltiamo i groove del batterista dei Toto, li riteniamo semplici da suonare e da replicare. Tuttavia, quando ci si siede alla batteria, riprodurli fedelmente diventa estremamente difficile, al limite dell’impossibile.
Ovviamente, il vero obiettivo non è replicarli alla perfezionare ma, piuttosto, suonarli in modo che abbiano un senso e che suonino bene. Ecco perché, nelle prossime righe di questa guida, abbiamo deciso di analizzare tre groove iconici di Jeff Porcaro, analizzando anche le caratteristiche del suo stile che lo hanno reso un batterista così apprezzato nel mondo.
Leggi le altre guide sui batteristi leggendari:
- Batteristi dal Suono Perfetto: 5 Errori da Evitare
- Il Live Perfetto di un Batterista: 3 Consigli per un’Esibizione Impeccabile
- Suonare Metal alla Batteria: 3 Groove Perfetti per Iniziare!
Chi è Jeff Porcaro?
Senza ombra di dubbio, Jeff Porcaro è uno dei batteristi più influenti e rispettati nella storia della musica, noto soprattutto per la sua carriera nei Toto ma anche per le collaborazioni con artisti di fama mondiale.
Jeff nasce il 1° aprile del 1954 a Hartford, in Connecticut, e mostra fin da giovane un talento straordinario per la batteria, influenzato dal padre, Joe Porcaro, noto percussionista. Cresciuto a “pane e musica”, Jeff Porcaro inizia la sua carriera professionale a soli 17 anni, suonando con artisti del calibro di Sonny & Cher.
Dopo aver lasciato la scuola, lavora in televisione e suona con Steely Dan, diventando poi uno dei session drummer più richiesti a Los Angeles, collaborando con artisti come Michael Jackson, Madonna e Paul Simon.
Nel 1977, co-fonda i Toto, raggiungendo il successo mondiale con album come Toto IV, che include brani celeberrimi come “Rosanna” e “Africa”. Negli anni ‘90, continua ad essere un musicista molto richiesto ma muove prematuramente all’età di 38 nel 1992 a causa di un attacco cardiaco dovuto all’uso prolungato di cocaina.
Analisi di 3 groove famosi di Jeff Porcaro
Africa
Uno dei groove più celebri in assoluto di Jeff Porcaro è sicuramente Africa dei Toto. Suonato da lui, sembra perfetto e caratterizzato da un andamento fluido e ritmato; tuttavia, non è così semplice come sembra, con alcune difficoltà e caratteristiche che rendono Jeff Porcaro il grande batterista che è stato.
Un aspetto fondamentale di questo groove sono gli unisoni. C’è il charleston, il rullante sul due e il quattro, e la cassa che suona sull’uno. Nella prima pulsazione, inoltre, c’è un ottavo puntato più un sedicesimo, seguito da una seconda pulsazione.
La difficoltà principale si traduce proprio negli unisoni, che Jeff esegue alla perfezione. Infatti, gli unisoni non sono solamente tra cassa e rullante, ma anche sul charleston: altrimenti, è tutto il groove a perdere di qualità. La particolarità di Porcaro è che riuscisse a suonare unisoni impeccabili in ogni parte del groove.
Provando a suonare solo con il charleston, senza rullante, si nota quanto sia difficile suonare gli unisoni. Una volta preso confidenza con questo approccio, potrai aggiungere il ride e poi il rullante.
Georgy Porgy
Il secondo groove che vale la pena analizzare è del brano “Georgy Porgy” dei Toto, su cui è importante aprire un focus sulla tecnica di Porcaro. C’è da dire, infatti, che molti batteristi, in particolare principianti, potrebbero pensare che Porcaro non fosse particolarmente tecnico: tuttavia, la realtà è ben diversa.
Essere un batterista tecnico non significa solamente suonare a velocità folli, ma saper usare la tecnica per rendere la musica migliore. Per eseguire un groove come “Georgy Porgy”, che richiede di mantenere il charleston con la mano destra per tutta la durata del brano, serve una tecnica impeccabile, frutto di anni e anni di studio.
Inoltre, la gestione della grancassa, che alterna colpi singoli e doppi come in “Africa”, aggiunge un ulteriore livello di difficoltà. In sintesi, Jeff Porcaro aveva una tecnica e un bilanciamento perfetti, combinati con una capacità straordinaria di suonare in modo rilassato.
Rosanna
Analizzando il groove di “Rosanna” si può notare che, nonostante la tecnica impeccabile, gli unisoni perfetti e il flow straordinario di Jeff Porcaro, c’è qualcosa di particolare da sottolineare. Molti potrebbero non essere d’accordo ma, ascoltando la traccia di batteria isolata di “Rosanna”, senza la musica di supporto, si nota che non è perfetta.
Il punto è centrato: la perfezione tecnica non è sempre ciò che rende un groove eccezionale. La chiave è che, pur ricercando la perfezione, è importante ricordare che il groove deve essere suonato con trasporto e ripetuto per molte volte prima di diventare davvero efficace.
Cosa usare per suonare come Jeff Porcaro?
Quando si scelgono gli strumenti giusti per avvicinarsi al suono iconico di Jeff Porcaro, la decisione è soggettiva e dipende dalle preferenze personali di ciascun batterista. Tuttavia, ci sono alcune opzioni che potrebbero essere più indicate rispetto ad altre.
Ad esempio, il pedale Yamaha FP9C è una scelta convincente grazie alla sua leggerezza e reattività, qualità che lo rendono perfetto per chi è alla ricerca di controllo immediato. Invece, se sei alla ricerca di un pedale con maggior peso e resistenza, il Tama Iron Cobra e il Pearl Eliminator offrono entrambi maggiore robustezza e un ottimo controllo, specialmente sui doppi colpi.
Per quanto riguarda il charleston, l’Istanbul Agop 14’’ è una soluzione che si distingue per versatilità e suono equilibrato. Questo piatto offre un suono secco quando necessario ma anche la giusta pastosità quando è aperto. Anche il Supernova di UFIP si è dimostrato valido con il suo suono più nitido e preciso, ideale per groove che richiedono una maggiore definizione. D'altra parte, il Charleston della serie Family di Zildjian, pur avendo un suono ricco, risulta troppo pastoso per il tipo di groove che cerchiamo di replicare.
Conclusioni
Suonare come Jeff Porcaro è una sfida affascinante che richiede la combinazione di tre elementi: tecnica, sensibilità musicale e giusta attrezzatura. Porcaro non era solo un batterista fenomenale dal punto di vista tecnico, ma anche un musicista in grado di dare vita a groove che sembrano semplici ma che, in realtà, nascondono una profondità importante.
A tal proposito, la scelta degli strumenti corretti gioca un ruolo fondamentale nel replicare il suono del batterista dei Toto. Le soluzioni che abbiamo analizzato in questa guida sono tutte altrettanto valide ma è importante ricordare che non esiste una strada unica. Ogni batterista deve sperimentare e trovare l’attrezzatura più adatta al proprio stile e alle proprie esigenze musicali.