La Voce del Padrone Remixato in Dolby Atmos

La Voce del Padrone Remixato in Dolby Atmos

Secondo Pino "Pinaxa" Pischetola, sound engineer di fiducia di Franco Battiato, è il momento di ripartire con una nuova sfida: puntare sul futuro del proprio Pinaxa Studio allestendo una regia dedicata alla produzione in Dolby Atmos, il nuovo sistema di ascolto immersivo che dalle sale cinematografiche sta lentamente coinvolgendo il mondo della produzione discografica. Il mix per il quarantennale de La Voce Del Padrone, che "Pinaxa" ha realizzato pochi mesi prima che Battiato ci lasciasse, è una commovente eredità che proietta l'attività professionale di uno dei più stimati fonici italiani nel futuro della musica globale.

PC Per la prima volta abbiamo a che fare con uno standard di spazializzazione del suono efficace, che non necessita di un sistema multicanale di diffusione audio per chi ascolta...

Pino Pischetola Nei primi anni del 2000 avevo ascoltato le prime dimostrazioni del Dolby Surround su super audio cd, ma erano troppo vincolati al media di riproduzione. Poi un paio di anni fa ho assistito a una demo Dolby Atmos organizzata da PMC veramente bella. Ci fecero ascoltare "Rocket Man" di Elton John e ne rimasi scioccato. Era un brano storico che nella nuova versione mi aveva dato una bellissima sensazione. La vera svolta per me è avvenuta durante il secondo lockdown, quando mi ero portato mezzo studio a casa per continuare a lavorare e sentivo che era arrivato il momento di cambiare per forza, visto che il futuro era incerto. Ho passato un po' di mesi seguendo molti webinar sull'argomento, grazie anche ai miei contatti in Dolby come beta tester di Protools, fino a che è arrivata la telefonata chiave di Davide Benetti della Universal. Volevano fare un’edizione de La Voce Del Padrone in occasione del quarantennale. Quando durante la telefonata Davide mi ha fatto la domanda "ma se ti dico Dolby Atmos?" a quel punto gli ho risposto che quella era la telefonata che aspettavo e ho comprato tutto quello che mi serviva per allestire il nuovo studio, e che avevo già in mente da tempo. Con l'occasione ho rifatto anche la regia. Due anni prima avevo preso una coppia di Amphion One 18 che usavo come nearfield e siccome sono state le uniche casse per le quali valesse la pena di sostituire le Dynaudio M1 che usavo già da 25 anni, ho deciso di puntare su Amphion per tutto il sistema Atmos. Non  volevo però rischiare di avere shock acustici e così ho pensato di tenere in regia la possibilità di continuare a fare mix stereo tradizionali, anche per poter fare confronti con quelli in Dolby Atmos. Quindi ho controllato le misure necessarie per l'installazione corretta e ho acquistato dei supporti a soffitto König & Meyer per appendere gli altri monitor Amphion necessari per il sistema multicanale 7.1.4. Un altro elemento importante è quello del banco. Penso di essere stato il primo in Europa a prendere l'Avid S6 e devo dire che a distanza di ormai sei anni è stato l'acquisto migliore che potessi fare, sia perché ha un'integrazione con Protools straordinaria sia perché è già predisposto per Dolby Atmos perché è un banco che viene usato molto per il cinema. 

PC La codifica in Dolby Atmos viene fatta in fase di mixaggio?

PP Anche se si può impostare l'Atmos durante una ripresa microfonica binaurale, la si fa quando si mixano le tracce separate. L'interfaccia per la creazione del mix immersivo è una finestra di Protools che mostra uno spazio tridimensionale all'interno del quale posizioni e fai muovere le tracce come oggetti. Per poter usare il mio outboard quando vado da Protools ad Atmos, ho comprato anche una seconda scheda HDX. In più, da un paio di anni uso il sistema Soundgrid della Waves con interfacce DiGiGrid che mi permettono di interfacciare sia Protools che qualunque altro software all'interno di una vera e propria patch bay virtuale dove è possibile cablare tutto attraverso una classica matrice. In pratica ho 128 uscite da Protools che passano in un software che invia le tracce ad Atmos e da lì ritorna il mix sia alle casse che, di nuovo, a Protools. L'ultimo anello mancante era quello del monitor controller. Il banco ne aveva già uno suo, ma nella configurazione Atmos stiamo parlando di un 7.1.4, tre frontali, due posteriori, due laterali, un sub e quattro superiori. Ci sono naturalmente configurazioni maggiori a copertura di spazi più grandi, da 9.1.6 fino ai 64 canali del cinema. Come monitor controller per il mio sistema ho scelto una MTRX Studio di Avid, che si interfaccia direttamente con Protools, ma anche con un ingresso Dante che è più efficiente, il tutto controllabile dal banco senza altri passaggi. Avendo a disposizione 16 uscite, due le uso per i monitor audio grandi e due per le uscite Main verso gli altri monitor di servizio. In questo modo posso switchare dalle 12 usate per il sistema Atmos ai due sistemi di ascolto stereo tradizionali.

PC Ma quando hai impostato il mix in Atmos come realizzi poi il mix stereo?

PP Il software fa in automatico un downmix stereo però io, per esperienza, ho capito che l'ascolto stereo è sempre il riferimento. La chiave di tutto è essere sempre rispettosi della musica, che comanda su tutto. E visto che lo stereo è ancora la versione che l'artista approva, in attesa che Atmos diventi "il" riferimento, io parto ancora dal mix stereo come riferimento. 

PC Quando facciamo un mix stereo tendiamo comunque a creare delle profondità di tipo tridimensionale... lavorando sulle fasi e sugli ambienti.

PP Con Atmos tutto questo viene ulteriormente amplificato. Tu devi solo posizionare l'oggetto e il resto del lavoro lo fa il sistema. Io penso di aver sempre lavorato spingendo al massimo le potenzialità della stereofonia e ora posso usare Atmos per una spazializzazione vera. Atmos ha il vantaggio di far sembrare tutto più ampio, senza che necessariamente si debbano far girare i suoni da un punto all'altro della stanza. La forza di Atmos è soprattutto la scalabilità. Se uso 128 oggetti all'interno di uno spazio, Atmos ne ricrea il posizionamento sia che utilizzi una semplice coppia stereo, sia che usi un sistema 9.1.6. Se ho tre diffusori e il suono è programmato per uscire da quello che si trova in mezzo, quando avessi solo i due diffusori estremi, il sistema posizionerebbe comunque il suono a metà tra uno e l'altro. In cuffia fa lo stesso, utilizzando una tecnica binaurale, all'interno della quale puoi anche stabilire se i suoni che posizioni in un punto devono essere Off (spenti), Near (molto vicini), Mid (mediamente vicini) o Far (lontani).

PC Che cosa ti ha colpito invece delle Amphion?

PP La cosa che mi ha colpito di più quando ho installato le prime due One 18 è stata proprio la precisione del posizionamento nello spazio. Se ti metti in mezzo e ascolti una cosa mono, la senti proprio lì, e questo in genere non è facile da ottenere, per varie ragioni. Sono molto precise sulle fasi e, anche se sono di dimensioni ridotte hanno delle belle basse perché dietro hanno dei radiatori passivi. Un'altra cosa bella che hanno, per i miei gusti, è che non regalano nulla, non sono hi-fi. Sono abbastanza “punitive” come lo erano le Dynaudio M1 e un po' anche le Yamaha NS10. Prima di avere una sensazione di piacere devi comunque soffrire un po', ma alla fine significa che il mix te lo sei guadagnato.

PC I monitor che hai citato facevano parte di un periodo musicale in cui era ricercata una certa mediosità nelle produzioni elettroniche. Negli ultimi anni si è tornati a una visione "loudness" quasi cinematografica.

PP Con le Amphion devi metterci del tuo per avere i risultati e questo è alla base della filosofia del mio lavoro. Preferisco che il suono nel mio studio non sia enfatizzato troppo perché non devo stupire chi viene in studio ma devo fare un mix che suoni bene anche fuori di qui.

PC Verrebbe anche da dire che, vista la magia di Atmos, non c'è bisogno di spingere troppo per stupire.

PP Anche perché la regola dice di stare sugli 85 dB circa di picco e con un volume imposto di -18 dB, perché l'altro vantaggio di Atmos rispetto al mix stereo destinato al cd è proprio che lavori a livelli più bassi e quindi alla fine ottieni una migliore risposta dinamica. Io spero che questa abitudine di normalizzare l'audio finisca presto, anche perché nello streaming di Spotify ed Apple Music è possibile disabilitare la normalizzazione, dunque è bene tenerne conto quando si decide di impostare la dinamica del mix.

PC Come avviene l'ascolto del Dolby Atmos sulle piattaforme online?

PP Fino a oggi, erano solo due i modi per ascoltarlo: su Tidal con una soundbar o un impianto hi-fi oppure su Amazon Music, usando l'Echo Studio, un diffusore con 5 altoparlanti interni che sfruttano le riflessioni della stanza per diffondere il suono in varie direzioni. Per me la vera rivoluzione è l'annuncio di Apple che da giugno di quest'anno rende Apple Music compatibile con Dolby Atmos. Significa che con un iPhone e delle cuffie Apple si può già ascoltare in binaurale.

PC Direi che ci sono tutte le premesse per l'affermazione dello standard...

PP Anche perché non c'è praticamente concorrenza. L'unico sistema alternativo è 360 Reality Audio di Sony, ma mentre la lista degli studi abilitati a Dolby Atmos in Europa ne comprende  a oggi una trentina, quella dei 360 Reality Audio ne prevede solo un paio. Secondo me il formato Atmos è molto solido, programmi come Nuendo lo hanno integrato e altri come Logic e Ableton Live lo possono usare caricando un plugin Dolby. Un'altra cosa interessante è che puoi re-importare in Protools il file del mix di un film in formato Atmos con estensione ADM Wav e il programma lo ri-suddivide nelle tracce separate, così puoi reimpostare il numero degli oggetti per fare un nuovo mix.

PC Parliamo del remix in Dolby Atmos de La Voce Del Padrone...

PP Nel 2015 avevo già remixato con Franco Battiato La Voce del Padrone perché stavamo lavorando al suo Best Anthology che racchiudeva tutta la sua carriera e avevamo ritrovato i multitraccia del disco. 

PC Qual era il suo approccio ai remix dei suoi vecchi brani? 

PP Franco non era condizionato da esigenze commerciali e non era affezionato al vintage. Così aveva usato quell'occasione per risolvere alcune cose che non gli andavano bene dal punto di vista musicale, come la velocità eccessiva di "Bandiera Bianca" oppure lo stop della ritmica nel secondo ritornello di "Summer On A Solitary Beach", che nella versione originale andava avanti. Nel 2015 gli dissi che io ricordavo che quando il disco era uscito nel 1981 suonava da paura, mentre le varie ristampe digitali uscite negli anni non riuscivano a dare più la stessa sensazione. Così abbiamo riaperto le tracce e remixato il tutto, dopo aver restaurato i nastri riversando le tracce a 96 kHz su Protools nello studio di Toto Cutugno. Il materiale era di qualità altissima, quasi come essere in studio allora. Per l'edizione di quest'anno, a quarant'anni della prima uscita del disco, sono ripartito proprio da quella sessione del mix fatta nel 2015 nel mio studio qui a Milano, e abbiamo posizionato diversamente i suoni, inventandoci qualche effetto di movimento nello spazio.

PC Ascoltando il remix in Dolby Atmos si percepisce la stessa atmosfera del mix originale ma un riposizionamento di quegli elementi che già in origine esigevano uno spazio proprio, come le onde del mare o i cori di "Cuccurucucù", per esempio.

PP È stato proprio così e la soddisfazione per me è stata quella di ricevere tramite la Universal italiana i complimenti dall'estero per questa prima release in Dolby Atmos fatta in Italia.