Musicista elettronica, compositrice, cantante e performer, l'Olandese Chagall van der Berg è una giovane innovatrice delle arti digitali. Indossando guanti-controller MIMU Gloves e un vestito fatto di sensori, controlla in tempo reale con i gesti delle sue braccia e i movimenti del suo corpo le musiche, i video e le luci delle sue performance. Il contesto hi-tech trova nell'umanità e nella fluidità dei gesti di Chagall, insieme alla scrittura intimistica delle sue canzoni, una mix unico di musica e tecnologia.
Dal 2015 Chagall crea spettacoli audio-visivi dal vivo supportati dalla tecnologia dei sensori e dalle simulazioni virtuali che sviluppa con il suo team, ma è lei a produrre tutte le tracce occupandosi di gran parte dello sviluppo e della programmazione del software. Dal 2019 utilizza anche una tuta fatta di sensori Xsens in grado di catturare il movimento del corpo. Il suo movimento (non) coreografico la collega sia alla tecnologia che al pubblico, con il risultato di una sinergia tra movimento, musica ed effetti visivi che viene compresa intuitivamente ed emotivamente dall’audience. Nel suo nuovo spettacolo, Unlocked, Chagall controlla musica e luci all'interno di un'installazione chiamata B.A.B.Y, che rappresenta la mente creativa della performer. La gestione dei movimenti viene impostata all'interno di uno spazio virtuale su computer che corrisponde a quello di B.A.B.Y, con punti di riferimento precisi ma in un contesto tecnologico sempre dolce e caldo, per una composizione musicale ancora più intimista.
PC Quando hai scoperto gli strumenti musicali elettronici?
Chagall Ho cominciato suonando il pianoforte e cantando, ma ho scoperto gli strumenti digitali nel 2010 quando conobbi i Bronstibock, due ragazzi che suonavano dubstep producendo tutto con Logic. Fu allora che scoprii che potevo fare musica con il computer senza alcuno strumento musicale e mi si aprì un mondo nuovo. Ricordo che prima di allora una delle mie canzoni preferite da teenager era "Flashback" dei Fat Freddys Drop e mi chiedevo quale diavolo di strumento suonasse la parte principale del brano... solo più avanti scoprii che era un sintetizzatore, perché da ragazza vivevo in un posto in cui non c'era nessuno accanto a me che suonasse musica elettronica.
PC Nell'homepage del tuo sito web dici di essere ispirata dalla natura e citi come tuoi riferimenti musicali artiste come Nina Simone, Erykah Badu, Joni Mitchell e Miriam Makeba. Come riesci a coniugare questa tua anima con l'uso spinto che fai dell'elettronica, considerando poi che la indossi fino a esserne in qualche modo "ingabbiata"?
Chagall Per me la tecnologia è uno strumento espressivo. Programmo molta elettronica ma sempre per condividere emozioni ed esprimere la mia musica. L'elettronica è solo un modo per raccontare la mia vita e le mie emozioni attraverso le canzoni che compongo. Se tu potessi vedere il mio studio, ti renderesti conto che è pieno di oggetti vintage, molti costruiti in legno, con un sacco di pupazzetti, non proprio moderni. Insomma, penso di avere un'anima "old fashion" che esprimo attraverso strumenti moderni.
PC Questa cosa è molto evidente nelle tue performance, dove i gesti che controllano le basi elettroniche non mettono mai in secondo piano la tua espressività corporea e quella vocale.
Chagall Soprattutto nel nuovo spettacolo chiamato Unlocked, ci sono molte canzoni che ho scritto dall'inizio della pandemia, che mi hanno portato a ripensare a una relazione più stretta con gli ascoltatori. Così ho costruito un palco allo stesso livello del pubblico posizionato intorno a me, che sono collocata all'interno di un'installazione luminosa (che Chagall ha chiamato B.A.B.Y, NdR) in cui controllo musica e luci a led in un modo molto intimistico anche se in un contesto molto hi-tech.
PC Come hai conosciuto i Gloves Controller MIMU che usi nelle tue performance?
Chagall Nel 2013 mi sono trasferita da Amsterdam a Londra, restandoci per sei anni. Mentre ero lì ho letto su facebook di un festival creativo in cui uno degli eventi era un workshop intitolato "Try the Gloves". Mi era capitato di vedere qualche video del prototipo di questi guanti con cui gli artisti riuscivano a controllare il suono in modo molto potente. Allora ho seguito il workshop osservando come funzionava e ho scoperto che le sue possibilità erano enormi. Così ho scritto una email al team di MIMU e, dopo aver incontrato la co-fondatrice Kelly Snook, hanno deciso di darmi la possibilità di usare i Gloves senza che io avessi alcuna preparazione di base. Sono passati ormai 7 anni da quando ho cominciato a lavorarci e ora non riesco a immaginare come potrei fare a meno di loro.
PC Hai mai avuto problemi di connessione tra i Gloves e i dispositivi pilotati?
Chagall Il sistema si appoggia a un proprio network wifi con un router sul palco. Il primo prototipo lavorava su una banda passante un po' limitata, ma ora sfrutta la rete 5G e puoi usare diversi canali di connessione in modo molto stabile.
PC Puoi descriverci il tuo setup dal vivo?
Chagall Mi appoggio a due computer, uno per la musica e uno per i visual. Quello per la musica lavora su Ableton Live con tutti i plugin di effetto, più un TC Helicon Voicelive Touch esterno completamente mappato sui MIDI Continuous Controller, per poterne pilotare gli effetti di armonizzazione, riverbero ecc. in tempo reale. Tutta la musica è all-in-a-box su Live mentre i Gloves si appoggiano su un'applicazione desktop proprietaria, disponibile anche su smartphone, su cui sono mappati i parametri che rispondono ai gesti dei guanti, ma anche ai movimenti del mio corpo, catturati tramite i sensori presenti all'interno del mio vestito. I MIMU Gloves ricevono dati di movimento sia MIDI che Open Sound Control (OSC). Ho mappato un sacco di MIDI CC su Ableton e altrettanti OSC per i visual e le luci. Per la voce uso un microfono headset DPA con capsula direzionale perché nella mia musica ci sono molte frequenza basse che metterebbero in crisi l'harmonizer del TC Helicon. Il segnale del microfono entra in Ableton Live dove viene compresso, equalizzato e filtrato prima di rientrare nell'harmonizer e di nuovo tornare in Live per gli altri effetti. La latenza di questo loop del segnale è assolutamente accettabile. Lo show completo è in un project di Ableton all'interno del quale passo da una song all'altra tra una decina di song pre-impostate in una serie di chain di effetti che accendo e spengo come desidero, con un uso della CPU molto ridotta.
PC Ho notato che i tuoi pezzi hanno una velocità in termini di BPM molto bassa in generale, cosa che aiuta anche nella gestione delle risorse del computer...
Chagall In generale scelgo le cose che mi fanno sentire più a mio agio e in questo c'è anche l'attenzione a che tutto funzioni senza problemi. Per esempio, io programmo tutti i suoni di synth, ma piuttosto che suonare le parti dal vivo, preferisco triggerarne gli audio come sample perché è più veloce per il computer. La cosa importante è che il pubblico viva le emozioni della mia musica senza doversi chiedere come funziona. Per questo tendo a semplificare molto la relazione tra i miei gesti e i suoni che controllo, dando al pubblico una semplice spiegazione prima del concerto. E mi piacerebbe condividere questi momenti con un numero sempre più grande di persone in giro per il mondo.
PC Qual è il tuo obiettivo più importante?
Chagall Quello che amo delle arti digitali è che ti permettono di costruire mondi che non esistono nella realtà, qualcosa di fantastico. Naturalmente esiste già il cinema e la realtà virtuale, ma possiamo crearlo anche di più in una performance live. Quello che amo dei concerti dal vivo è che il pubblico entra nel mondo dell'artista e ci sono dei momenti in cui avviene uno scambio tra uno e l'altro all'interno di questo mondo fatto di elementi musicali e visivi che non esistono nella realtà.