Il mondo delle chitarre elettriche è meraviglioso, sotto ogni punto di vista. Strumenti leggendari, amplificatori dal suono “setoso”, pedali e pedaliere di ogni tipo affascinano chitarristi di ogni età e di ogni bravura. Tuttavia, c’è una domanda che da tempo incuriosisce sia i musicisti amatoriali che professionisti: è davvero possibile, tra chitarre perfettamente uguali in specifiche e aspetto, identificare una che suoni decisamente meglio delle altre?
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Blind test: analizziamo suono e feeling
E’ davvero possibile fare una distinzione del genere o si tratta solo di un’ennesima ossessione comune tra i chitarristi? Per il nostro test, abbiamo scelto di confrontare tre chitarre Fender Stratocaster American Vintage ‘57, identiche in ogni dettaglio, eccetto il colore, elemento utilizzato solamente per distinguerle durante il test. Prima di iniziare, ci siamo assicurati che le chitarre avessero le stesse corde, lo stesso setup e la medesima distanza tra i pickup e le corde.
Il blind test ha un verdetto: nonostante le differenze minime in termini di peso e di forma del manico, le chitarre sono sostanzialmente simili per qualità sonora. Come detto, le differenze che si notano di più si riscontrano nel profilo del manico e nel peso ma sono talmente sottili che la loro percezione diminuisce proseguendo il test. Pertanto, le variazioni tra questi strumenti identici sono minime e ciò porta a pensare che le differenze inizialmente notate possono essere riconducibili più all’abitudine piuttosto che a vere discrepanze qualitative.
Fattori estetici e qualitativi: quanto incidono?
Dopo il blind test, è necessario effettuare un ulteriore controllo che analizzi le chitarre anche dal punto di vista costruttiva e che pone enfasi su eventuali pregi e difetti di ciascuno strumento. Durante l’ispezione è stata evidente una variazione in merito al trattamento della vernice: su una chitarra, infatti, lo strato di vernice era più spesso, rendendo il legno leggermente più scuro e meno visibile. Un altro dettaglio è la presenza di una leggera fiammatura involontaria sul manico di un esemplare.
Tuttavia, nonostante queste differenze estetiche di poco conto, le componenti come plastiche e meccaniche sono risultate identiche, confermando uno standard qualitativo uniforme tra gli strumenti. Le differenze, principalmente estetiche, non rivelano decisive al punto di influenzare la scelta di una chitarra rispetto alle altre. Ciò conferma che ogni chitarra preserva un livello di qualità comparabile con gli altri modelli.
Conclusioni
Le ossessioni dei chitarristi non si limitano alla ricerca del suono perfetto ma toccano anche altri aspetti spesso imprevedibili. Il blind test ha decretato che tra chitarre identiche le differenze sono davvero minime e non incidono in alcun modo sul suono. Probabilmente, se avessimo considerato modelli agli estremi del mercato, molto economici o estremamente costosi, il risultato sarebbe stato differente.
Nei modelli entry level, infatti, il controllo qualità tende ad essere meno rigoroso e ciò aumenta la possibilità di incontrare difetti; invece, nei modelli Custom Shop, strumenti su cui il lavoro manuale è una discriminante importante, è più probabile che due chitarre, pur essendo identiche, suonino in maniera differente. Ovviamente, queste differenze si notano decisamente di meno sulla produzione standard americana, in cui i pickup sono prodotti da macchinari, garantendo uniformità e standardizzazione.