Una delle cose più interessanti che si possono fare con una chitarra elettrica, è distorcere il suo suono. Tuttavia, per ottenere una distorsione di buona qualità non avrai solamente un metodo a tua disposizione. Infatti, c’è più di una strada da percorrere per arrivare al risultato che ritieni ottimale. Quali sono?
Nella guida che stai per leggere, troverai ben 5 modi per ottenere un suono distorto per chitarra elettrica. Scopri quali sono nelle prossime righe oppure guarda il video completo:
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Come ottenere un suono distorto per chitarra elettrica?
Il “distorto” dell’ampli
Il primo modo per ottenere un distorto per chitarra elettrica è anche, molto probabilmente, il più semplice di tutti. Banalmente, per avere un distorto è semplicemente necessario utilizzare la distorsione dell’amplificatore, a patto che quest’ultimo ne sia equipaggiato.
Si tratta dell’approccio più diffuso tra chi suona rock, hard rock e soprattutto metal e che consente di ottenere un suono “grosso” e ricco di tutte le frequenze. Il pro di utilizzare il “distorto” dell’amplificatore è proprio lo spessore del suono, invece, il contro è il costo. Infatti, per ottenere diversi suoni distorti, dovrai avere a tua disposizione più di un amplificatore.
Il pedale distorsore
Il secondo modo più diffuso è quello di utilizzare un pedale distorsore. Alcuni distorsori sono dei veri e propri preamplificatori che, anche se studiati per entrare nell’input di un amplificatore, garantiscono l’opportunità di stravolgere il suono dell’amplificatore stesso e donargli un nuovo carattere.
Ovviamente, l’amplificatore e la sua cassa avranno sicuramente un certo grado di influenza sul suono finale. Tuttavia, se il pedale è di buona fattura sarà in grado di portare il tuo suono ad un livello superiore.
Scegliere il pedale distorsore è sicuramente il sistema più economico e trasportabile di tutti. Tuttavia, si tratta di un sistema incompleto in quanto rappresenta solamente una parte della catena degli effetti e non si otterrà lo stesso suono cambiando di volta in volta amplificatore. Inoltre, il suono ottenuto in questo modo è generalmente meno completo in termini di frequenze basse.
Il pedale che è stato utilizzato è MXR EVH 5150 Overdrive, un vero e proprio distorsore con tonnellate di gain.
Il pedale fuzz
Il suono del fuzz è davvero molto particolare, pieno di carattere e può essere un pedale molto divertente da utilizzare nella propria catena degli effetti. Generalmente, il fuzz può essere applicato sia sul suono pulito dell’amplificatore, ma anche sulla sua versione distorta.
I vantaggi di questo metodo sono sicuramente il suo costo accessibile e il suono unico che si ottiene. Tuttavia, quest’ultimo rappresenta un aspetto di cui tener conto, perché il suono del fuzz è davvero molto particolare.
Il fuzz che è stato utilizzato in questa occasione è l’Electro Harmonix Triangle Big Muff Pi, un semplice pedale dotato solamente di 3 potenziometri (volume, sustain e tono) ma molto versatile nella sua categoria.
Combinazione di pedali
Il quarto modo per ottenere un suono distorto è quello di combinare insieme più pedali. Si tratta di un approccio molto diffuso tra i chitarristi che utilizzano il suono “pulito” dell’amplificatore e costruiscono tutte le loro sfumature timbriche avvalendosi dell’aiuto di più pedali.
In una catena degli effetti si possono concatenare overdrive, distorsori o compressori: non c’è una ricetta prestabilita e ciò consente liberamente di sperimentare.
Il vantaggio di questo approccio è che consente di avere tantissime possibilità di suono. Tuttavia, lo stesso vantaggio può trasformarsi in un “contro” perché non è immediato riuscire ad ottenere dei suoni validi. Si tratta di un metodo che, generalmente, è adottato da chitarristi più esperti.
I due pedali utilizzati sono stati un compressore e un overdrive, in questa sequenza. In particolare, il compressore è il Keeley Compressor Plus mentre l’overdrive è il Boss SD-1W Super Overdrive.
Ampli + Booster
Il quinto e ultimo metodo per ottenere un suono distorto è quello di utilizzare il suono crunch di un amplificatore e integrare un overdrive per aggiungere gain al suono iniziale. Questo approccio è spesso utilizzato da chitarristi che necessitano di spingere amplificatori che non hanno molto guadagno, in maniera tale da ottenere dei suoni sicuramente più carichi e corposi.
Inoltre, questo metodo è consigliato se si vuole rendere un amplificatore più adatto per il metal in quanto l’overdrive (o il booster) tende a tagliare le basse frequenze ottenendo così un suono più definito e aggressivo.
Questo approccio è probabilmente una delle soluzioni che suona “meglio”, tuttavia, rappresenta anche una delle più complicate perché prevede il trasporto e la configurazione sia dell’amplificatore che del pedale.