Le Gibson Les Paul non sono certo chitarre elettriche a buon mercato. La linea USA Standard prevede già un investimento cospicuo di denaro, tuttavia, si può spendere decisamente di più rivolgendosi ad un modello Custom Shop e ad una Custom Shop Murphy Lab.
Il Murphy Lab non è altro che un laboratorio dedicato all’invecchiamento artificiale delle chitarre elettriche Gibson. Ma ci sono delle differenze sostanziali tra una Gibson Made in USA e una Custom Shop Murphy Lab che giustificano un salto di prezzo così importante?
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Cos’è il Murphy Lab di Gibson?
Devi sapere che per diversi decenni, Tom Murphy si è occupato di invecchiare a mano chitarre Gibson Custom Shop e, nel corso di questi anni, è stato riconosciuto come uno dei principali esponenti in quel campo.
Anche questa volta, Gibson ha deciso di fare le cose in grande e di realizzare una collezione di modelli Premium affidandosi ad un dipartimento di professionisti addestrato e diretto da Tom Murphy in persona.
L’attuale progetto è nato nel 2019 quando Murphy ha portato una chitarra da lui realizzata nell’ufficio di Cesar Gueikian, attuale presidente di Gibson. Da quel momento in poi, è stato necessario circa un anno per rendere realmente attiva e funzionante un’iniziativa di questo tipo.
Si è trattata di una mossa ambiziosa ma, allo stesso tempo, azzeccata. Infatti, è stato un modo per Gibson di riprendere la produzione di vecchi modelli di chitarra elettrica che sempre di più attirano l'attenzione degli appassionati di chitarra provenienti da tutto il mondo.
Gibson Les Paul Standard VS Custom Shop Murphy Lab
Gibson Les Paul Standard 60s Faded Vintage
Per scoprire se le differenze sui due modelli sono evidenti o meno, il primo strumento da analizzare è la Gibson Les Paul Standard 60s Faded Vintage. La linea fadedd si contraddistingue da una finitura alla nitro satinata che dovrebbe garantire un feeling più “invecchiato” rispetto alla finitura gloss.
La Les Paul Standard presenta caratteristiche di tutto rispetto: corpo in mogano senza alleggerimenti artificiali, top in acero, hardware con meccaniche Grover Rotomatic e tanto altro. Ma, al di là delle caratteristiche tecniche, la Gibson Les Paul Standard suona davvero bene con un timbro arricchito da una buona presenza di sustain.
Tra gli elementi distintivi di questo strumento c’è il manico Slim Taper, particolarmente comodo per chi non ama le alternative più spesse. Infine, l’elettronica si arricchisce di due pickup Burstbucker molto versatili e che offrono un’ottima voce anche su suoni più puliti.
La chitarra è venduta insieme ad una custodia rigida marchiata Gibson al cui interno sono presenti tutti gli accessori e il battipenna.
Gibson Custom Shop Murphy Lab 1959
La Gibson Les Paul del 1959 è considerata da molti chitarristi il Santo Graal delle chitarre elettriche e se si avesse intenzione di acquistare un esemplare originale di questo modello, potrebbe essere una valida idea quella di accendersi un mutuo.
Gibson, come tanti altri brand, cavalcano quest’onda e cercano di offrire delle chitarre il più possibile simili ai modelli che hanno fatto la storia di questo strumento. La Gibson CS Murphy Lab 1959 è una chitarra che vuole regalare al proprio possessore un’esperienza dal sapore vintage attraverso una serie di accorgimenti.
La base di questo strumento è una Les Paul Custom Shop ‘59, costruita da Gibson dopo aver analizzato numerosi esemplari originali e con l’intenzione di riportare le stesse specifiche o quanto più simili possibili considerando che la produzione di quel tempo era un po’ discontinua.
Infatti, pare che i manici fossero tutti diversi in termini di spessore spessore e che questa caratteristica venisse influenzata dall’addetto che in quel momento si occupava dello strumento. La minore standardizzazione dei processi, però, contribuiva ad apportare quell’alone di “magia” che caratterizza chitarre di questo tipo.
Ad ogni modo, la Gibson CS Murphy Lab 1959 si caratterizza da legni selezionati, giunzione manico-corpo di tipo Long Tenon e meccaniche Kluson. Ciò che rende unica questa chitarra è la finitura, Light Aged, che corrisponde ad un invecchiamento leggero e che è stato realizzato a regola d’arte dal Murphy Lab.
La vernice, quindi, presenta numerose crepe, l’hardware è invecchiato e sono presenti delle piccole ammaccature su tutta la chitarra per emulare un uso regolare dello strumento. Sebbene non tutti apprezzino le chitarre elettriche relic, trovarsi davanti ad un esemplare di questo tipo è un’esperienza impagabile. Non è solamente il feeling vintage ma anche la sensazione tattile che si prova nel momento in cui la si suona.
Il timbro che ne deriva è leggermente più scuro rispetto alla Gibson Les Paul Standard 60s, caratteristica che si può imputare ai pickup Custombacker Alnico III dotati di cover, fattore che incide in una certa misura sul suono finale.
Vale la pena spendere così tanto?
Negli ultimi tempi, i prezzi degli strumenti musicali, e non solo, sono schizzati alle stelle. Se già la Gibson Les Paul Standard 60s è venduta ad un prezzo decisamente alto, per la Gibson CS Murphy Lab 1959 siamo proprio in un’altra categoria: quella degli oggetti di lusso.
Di fatto, sono due oggetti dedicati ad altrettanti pubblici diversi. La Les Paul Standard è una chitarra che probabilmente può essere utilizzata su un palco, con una certa frequenza; della Gibson CS Murphy Lab 1959 non saremmo poi così sicuri che si possa applicare lo stesso discorso.
La differenza di prezzo è giustificata, quindi? Sebbene si notino le differenze sia dal punto di vista del feeling che di quello estetico, affrontare ragionamenti di questo tipo è sempre piuttosto complicato. C’è da dire, però, che ci sono brand in circolazione che propongono chitarre elettriche prodotte in Indonesia a prezzi che raggiungono facilmente il costo della Les Paul Standard. Attualmente, il mercato è davvero fuori controllo!
In ogni caso, nonostante il lavoro certosino messo in campo dal Murphy Lab, probabilmente il prezzo a cui questa Gibson viene venduta è eccessivo. Potrebbe essere sufficiente rivolgersi ad una Gibson Les Paul ‘59 senza “invecchiamento”.