E' arrivato il momento di uscire dalle nostre scatole virtuali e capire quali sono gli oggetti e gli strumenti che immancabilmente devono essere presenti nel nostro home recording studio e da cosa iniziare per “costruirne” uno. Direi di non perdere troppo tempo e partire subito con le 10 cose da sapere prima di procedere con la realizzazione di uno studio casalingo!
LA SCELTA DELLA STANZA
Partiamo dalle basi. La giusta stanza per creare un home recording studio è cruciale per ottenere risultati di qualità. Chiaramente non tutti dispongono di una stanza in più in casa o di un vano con il numero idoneo di pareti libere da armadi, letti e finestre. È importante però sapere che quanti più elementi d’arredo (rischio di fonoassorbimento) sono presenti all’interno della stanza e quanto più le pareti della stessa sono irregolari (principale causa di riflessioni acustiche indesiderate), più l’acustica della stanza potrà essere compromessa. Il consiglio è sempre quello di trovare una stanza quanto più regolare possibile con poche finestre e un arredo minimale, ideale per poter continuare a vivere nel vostro appartamento, senza farvi cacciare di casa!
LA POSTAZIONE
Quando si crea il proprio spazio di lavoro vige principalmente una regola: bisogna stare comodi! Il lavoro del producer e del tecnico del suono è sicuramente un lavoro alienante che costringe a passare diverse ore seduti davanti a uno schermo. Scrivania e poltrona devono essere quindi quanto più ergonomiche possibile e, magari, garantire spazio sufficiente per i dispositivi che andrete a montare in studio (come ad esempio dei controller MIDI che hanno certamente bisogno del loro spazio sul vostro piano di lavoro).
IL COMPUTER
La cosiddetta “macchina” che tutto controlla è sicuramente il fulcro del vostro home studio. La scelta più adatta per iniziare è quella di un device dalla giusta potenza computazionale per potervi garantire la massima tranquillità operativa durante l’utilizzo della vostra DAW (c’è un articolo sul #2 di SMMAG! che parla proprio di questo), evitando crash vari o perdita di informazioni. Consiglio quindi un pc con un minimo processore Intel i5 e 16gb di RAM o un Mac con Apple Silicon M1 e stessa RAM. Ovviamente in entrambi i casi dovranno essere installati i sistemi operativi adatti a far girare correttamente i plugin e i software di cui disponete. Se decidete di utilizzare DAW in abbonamento con licenza in cloud, sarà probabilmente opportuno installare l’ultima versione di Windows o di MacOs.
GLI SCHERMI
Che voi abbiate optato per un pc fisso o un portatile, gli schermi giocano un ruolo fondamentale nel controllo del vostro software di lavoro. Disporre di un doppio schermo aiuta nell’utilizzo di altre finestre come, ad esempio, una per l’editing, una per il controllo della timeline di lavoro e una per il mix. Nel mio caso, lavoro spesso con la schermata della timeline a destra e a sinistra, su un secondo schermo, mostro la finestra con il mixer di Pro Tools. Anche la posizione degli schermi aiuta a mantenere la propria postura corretta durante il tempo che vi si trascorre davanti. La dimensione consigliata è tra i 24” e i 27”.
LA SCHEDA AUDIO
Di schede audio ne esistono ormai per tutti i gusti. Sicuramente una scheda in una fascia di prezzo intorno ai 200 euro può garantirvi delle prestazioni sufficienti in fase di “startup” del vostro studio. Occorre però scegliere il numero sufficiente di ingressi XLR (nel caso in cui utilizziate dei microfoni), ingressi TRS (nel caso di strumenti collegati direttamente con il cavo Jack), uscite cuffie e uscite per i vostri studio monitor (solitamente TRS). L’ideale sarebbe disporre di un minimo di 2 ingressi XLR, 2 ingressi TRS, e un paio di coppie di uscite stereo per poter impostare due diverse destinazioni. Cosa importantissima anche il collegamento con il vostro computer: ormai tutti i pc hanno una porta USB-C, per cui assicuratevi che la vostra scheda sia cablata alla stessa maniera prima di acquistarla!
I MONITOR DA STUDIO
I diffusori audio, cosiddetti “monitor” da studio, sono di fondamentale importanza per la qualità dei vostri ascolti. Il feedback che essi forniscono è sicuramente differente da quello che potrete ascoltare in cuffia, grazie ai materiali e alla vibrazione del cono presente al suo interno. È importante quindi affidarsi a dei diffusori (generalmente attivi e nell’ordine dei 5” di diametro del cono) capaci di restituirvi in maniera il più possibile inalterata in frequenza il segnale audio. Se avete spazio nella vostra stanza, consiglio sempre di porre i monitor da studio su degli stativi o, in alternativa, su dei disaccoppiatori da scrivania.
LE CUFFIE
Le cuffie, altresì dette “salva vita”, sono tutto ciò che ci garantisce di poter lavorare senza disturbare il prossimo in fase di ascolto e di editing, ma sono anche fondamentali per ascoltare metronomo e basi mentre registriamo. Esistono diverse tipologie di cuffie atte proprio a scopi differenti (magari affronteremo l’argomento in un secondo momento), ma mi limiterò a consigliarvi un paio di cuffie sovrauricolari abbastanza standard da garantirvi degli ottimi ascolti e un giusto isolamento. Attenzione: mai fidarsi solo e soltanto delle proprie cuffie. Un ascolto dai propri monitor è sempre consigliato prima di dichiarare conclusa una sessione!
IL CONTROLLER MIDI
Con controller MIDI si intende un qualsiasi dispositivo capace di scambiare informazioni con la nostra interfaccia audio attraverso il protocollo MIDI. Esistono diverse tipologie di controller, ma i più utilizzati sono sicuramente le tastiere e i pad. Tramite il protocollo MIDI è possibile assegnare a ogni singolo tasto (o a ogni pad) un suono, un segnale, o addirittura delle intere “scene” che saremo in grado di richiamare pigiandolo. L’utilizzo principale è sicuramente quello di richiamare i banchi sonori dei nostri VST software instrument (pianoforti, synth, strings, virtual drums, ecc.) e utilizzarli per comporre e registrare.
GIUSTO UN PAIO DI MICROFONI
Abbiamo quasi completato il nostro studio e adesso dovreste essere in grado di poter suonare qualsiasi cosa all’interno della vostra scatola virtuale. È ovvio che, nel caso in cui doveste integrare voci, strumenti acustici o chitarre e bassi tramite amplificatori, questo non sarà possibile senza l’utilizzo di un buon paio di microfoni. Il consiglio è quello di procurarsi un microfono a condensatore per la voce (che, vi ricordo, necessita di alimentazione phantom 48V. Perciò controllate la vostra scheda audio!) e un dinamico per microfonare eventuali amplificatori (perché no, magari il classico Shure SM57 con cui tutti hanno cominciato).
CAVI, MA QUELLI BUONI
Un ottimo set-up non può prescindere da cavi di qualità. Ricordate sempre di essere dentro casa (e non in uno studio professionale) e che quindi qualcuno può aver acceso un’aspirapolvere o altri elettrodomestici fastidiosi. Magari la corrente non è propriamente “pulita” di default. Ecco che qui intervengono in nostro soccorso gli amici cavi (XLR e TRS) che, con le opportune schermature e impedenze, serviranno proprio a salvaguardare la bontà dell’acquisizione dei nostri segnali audio.