La scelta di un microfono non è di certo il primo pensiero del chitarrista. Tuttavia, bisogna considerare alcuni aspetti fondamentali: l’home recording è diventata una pratica diffusissima e, con un budget limitato, si può iniziare a registrare in casa anche il proprio amplificatore; inoltre, essendo completamente invasi dal mondo del digitale (plugin, loadbox, modeler, profiler), spesso il chitarrista si trova di fronte all’ardua scelta di quale microfono scegliere da posizionare davanti al cono.
Ciò detto, conoscendo le regole del mondo reale, sarà facile anche applicarle serenamente a tutto quello che riguarda il digitale. La guida che stai per leggere, quindi, si focalizzerà su 3 fondamentali aspetti: quanto la posizione del microfono influenza il risultato finale, come cambia il suono al variare del tipo di microfono e che risultati si possono ottenere mixando più microfoni.
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L’importanza della scelta del microfono
Pensiamo ai microfoni come se fossero i pickup di una chitarra elettrica. Nel mondo dei pickup, ad esempio, ci sono delle grandi macro categorie come humbucker e single coil. Nel campo dei microfoni, invece, le tre categorie principali si traducono in microfoni dinamici (Shure SM57), microfoni a condensatore (AKG C214) e microfoni a nastro (SE Electronics VR1)
Lo Shure SM57 è considerato il punto di riferimento nel mondo della registrazione della chitarra elettrica. Si tratta di un microfono dinamico celebre per la sua affidabilità e per la capacità di gestire elevati livelli di pressione sonora senza distorcere. L’SM57 è la scelta perfetta per concentrarsi sul suono proveniente direttamente dal cono dell’amplificatore, minimizzando il rumore di fondo.
I microfoni a condensatore, come l’AKG C214, sono noti per la loro risposta in frequenza e per la sensibilità nel percepire dettagli sonori. Sono microfoni che danno il meglio di loro durante la registrazione di chitarre acustiche, situazioni in cui intercettare la chiarezza del suono è più importante. L'AKG C214, in particolare, offre una riproduzione sonora naturale e bilanciata, con una splendida chiarezza nelle alte frequenze e una risposta solida nei bassi.
I microfoni Ribbon, come il SE Electronics VR1, sono perfetti per accedere ad una qualità vintage della registrazione. Questi dispositivi garantiscono una risposta in frequenza morbida, in particolare nelle alte frequenze, e smorzano l’aggressività delle distorsioni rendendole più ricche e rotonde. I microfoni Ribbon sono perfetti per registrazioni di chitarre elettriche in cui si punta ad ottenere un suono più corposo e pieno.
Come posizionare il microfono
Oggigiorno, in un mondo sempre più digitale, è possibile scegliere i microfoni per chitarra ma anche la loro posizione rispetto al cono. A primo impatto, potrebbe sembrare un aspetto secondario, ma il posizionamento del microfono rispetto al cono potrebbe fare la differenza tra la registrazione di un suono di qualità e uno da cestinare.
In linea di principio, la regola di cui tener conto è la seguente: più il microfono si sposta dal centro del cono verso le sue estremità, più si otterrà un suono scuro; al contrario, riavvicinando il microfono al centro, il suono si schiarisce. Pertanto, è davvero importante prendere il giusto tempo per comprendere in che modo posizionare il microfono, soprattutto se si vuole ottenere un certo tipo di suono.
Per trovare la corretta posizione del microfono, quindi, è utile sperimentare e ascoltare i risultati che si ottengono. Ecco alcuni consigli che dovresti seguire per ottenere un risultato accettabile:
- Inizia con il centro: posiziona il microfono vicino al centro del cono e registra un breve riff. Ciò ti darà un punto di riferimento da cui partire.
- Sposta verso il bordo: gradualmente, sposta il microfono verso il bordo e registra dei passaggi simili in maniera tale da capire come cambia il suono. Questo metodo ti aiuterà a capire fino a che punto spostarti per ottenere il suono che desideri.
- Regola la distanza: un altro aspetto da sperimentare è la distanza del microfono dal cono. L’aria influisce sulla registrazione, spostandolo da molto vicino a qualche centimetro di distanza noterai in che modo cambia la registrazione finale.
- Scegli l’angolazione: un’angolazione diretta cattura il suono più direttamente, mentre inclinare leggermente il microfono permette di accentuare le frequenze alte.
- Utilizza più microfoni: utilizza più di un microfono per intercettare differenti sfumature del suono e ottenere un suono più ricco.
Test e sperimentazioni
A parità di chitarra e settaggi dell’amplificatore, la differenza tra un microfono e l’altro è abissale. Ovviamente, come avviene nel mondo dei pickup per chitarra elettrica, anche nella categoria dei microfoni ci sono numerosissime opzioni per ciascuna tipologia: la generalizzazione, quindi, è valida fino ad un certo punto.
In linea di massima, però, possiamo affermare che il microfono dinamico è adatto per il suono di una chitarra distorta in quanto è in grado di sopportare un buon livello di pressione sonora, abbattendo le frequenze basse.
Il microfono Ribbon, invece, è in grado di catturare il suono in maniera più fedele. Come detto, il microfono a condensatore è il più sensibile ed è destinato a registrare le chitarre acustiche oppure a catturare il suono di una stanza, rigorosamente ad una certa distanza dall’amplificatore.
Utilizzare due o più microfoni
L’utilizzo di due microfoni in un sistema digitale è molto semplice. Nel mondo “reale”, invece, c’è una aspetto a cui fare particolare attenzione: la fase. In base alla posizione dei due microfoni rispetto al cono, è possibile che questi producano delle onde sonore che si eliminano a vicenda, esattamente come la somma di due numeri uguali, uno positivo e l’altro negativo.
Per risolvere questa situazione, la soluzione è avvicinare o allontanare leggermente uno dei due microfoni dal cono, in maniera tale che non siano più speculari, ed evitare la cancellazione del suono. Ovviamente, niente vieta di utilizzare anche più di due microfoni.
Conclusioni
La scelta di un microfono e la sua posizione possono influire notevolmente sulla qualità e il risultato finale di una registrazione. Non esiste una soluzione unica che si adatta perfettamente a tutti gli scenari: ciascuna tipologia di microfono, infatti, offre qualità distintive che possono arricchire il suono che viene catturato. D’altra parte, la posizione del microfono, che può variare in termini di angolazione e di posizionamento rispetto al cono, svolge un ruolo fondamentale, modellando il suono in base alle necessità dell’operatore.
Quando si sceglie di utilizzare un microfono davanti ad un amplificatore, quindi, è importante sperimentare, provare combinazioni diverse, spostare i microfoni apprezzando le modifiche nell’output che si ottiene. Il continuo testare di queste variabili apre infinite possibilità per trovare il suono distintivo di cui sei alla ricerca.