Non sono poi così poche le persone che a un certo punto della loro vita rimangono fulminate da questo strumento iconico. Magari non hanno mai preso in mano prima uno strumento musicale e improvvisamente decidono di imparare a suonare una tromba, affascinati dall’ascolto di un assolo di Louis Armstrong, Miles David, Chet Baker, oppure dai nostri Nini Rosso, Enrico Rava, Paolo Fresu o Roy Paci.
Nel breve spazio di questa guida non ci soffermeremo a descrivervi la tromba dal punto di vista costruttivo, anche perché non vi sarà difficile reperire notizie online su com’è fatto questo strumento. Meno facile è avere qualche dritta su come scegliere il modello più adatto per iniziare a suonare. Ecco, a questo ci pensiamo noi con questo articolo.
Tanto per cominciare è bene ricordarvi che la tromba fa parte, insieme al trombone, alla cornetta e al flicorno, della famiglia degli ottoni. È uno strumento dal costo generalmente accessibile e un modello di prezzo medio può durare molti anni. A prima vista, i modelli professionali non sembrano essere molto diversi da quelli economici. Bisogna dare un’occhiata più da vicino per accorgersi che ci sono differenze importanti, ma soprattutto occorre saper suonare lo strumento per sentire quanto diverso è il suono di una tromba di qualità rispetto a quello di un modello economico. Per questa ragione, quando si sceglie lo strumento, è preferibile avere accanto un trombettista più esperto di voi, a costo di far suonare il commesso del negozio. Occorreranno poi tempo e dedizione per scoprire che uno strumento di qualità rende molto di più in termini di risposta timbrica e meccanica. Una grande differenza è data anche dall’uso di materiali più costosi e placcature in argento e oro. Certo, più denaro si può spendere e maggiore è la scelta tra i modelli a disposizione, ognuno con piccole variazioni sul tipo di cannetta di ingresso, di pompa di intonazione o di campana, per esempio. Ci sono marchi che hanno a catalogo fino a una cinquantina di variazioni per un singolo modello. Eppure non è detto che non riusciate a trovare un ottimo strumento a un prezzo accessibile, purché non vi rivolgiate a una tromba troppo economica. I modelli che vedete in foto appartengono alla fascia di prezzo da 200 a 600 euro circa; una fascia entry level minima per cominciare con uno strumento “suonabile”.
Differenze costruttive e loro influenza sul suono
Esistono modelli laccati, placcati argento o oro, strumenti con campane e altri elementi molto diversi da modello a modello, che influenzano il timbro dello strumento. Se suonassimo una tromba in ottone “al naturale”, le nostre mani odorerebbero continuamente di metallo, perciò tutti gli strumenti vengono trattati sulla superficie. Il suono di una tromba laccata più economica è mediamente più opaco rispetto a quello di uno strumento placcato argento più costoso e dal suono più brillante.
La placcatura dorata degli strumenti ancora più costosi dona al suono maggior ricchezza timbrica, ma se la placcatura in oro riguarda solo alcune parti della tromba (solo l’interno della campana o i piattelli dei pistoni, per esempio) la differenza non è così evidente. Nella produzione più recente, accade sempre più spesso di notare modelli costituiti da differenti tipi di materiali, talvolta laccati in colori ancora diversi. In questi casi, il gioco estetico potrebbe non valere la candela né dal punto di vista economico, né timbrico. Alcuni produttori forniscono separatamente gli elementi della macchina dei pistoni, così che il musicista può comprare, per esempio, un kit placcato oro da inserire sul resto dello strumento placcato argento.
Dal punto di vista costruttivo, possiamo individuare altri elementi che influiscono molto sul timbro. Il diametro del canneggio di una tromba incide molto sul passaggio dell’aria, sul timbro e sulla dinamica dello strumento. I diametri disponibili nei cataloghi dei produttori variano da Large (11,73 mm o più) a Small (11,55 mm o meno), misure che sono molto più distanti nella realtà di quanto appaiono leggendoli. Ciò che occorre sapere è che per suonare una tromba dal diametro di canneggio largo bisogna avere una buona imboccatura e un buon controllo del fiato, così come serve una certa esperienza per gestire uno strumento dal diametro più piccolo. Sarà per questo che la maggior parte dei trombettisti scelgono il diametro intermedio Medium-Large (11,68 mm), adatto anche a chi comincia. In termini timbrici, un diametro più largo determina un suono più grosso, aperto, un poco più scuro e con un maggior volume; tanto che risulta più difficile suonare molto piano e sempre intonati. Il suono è però così forte e presente da rendere questo tipo di canneggio adatto all’uso in orchestra sinfonica. È invece molto raro trovare modelli di tromba di tipo Small, dotati di un timbro più piccolo e sottile.
Anche la dimensione e la forma della campana influiscono sul suono. Di solito il diametro della campana di una tromba non eccede i 12,7 cm, con una svasatura che differisce da modello a modello, determinando così un timbro più controllabile (se l’assottigliamento è molto graduale) o più improvviso (se è repentino). La campana può essere realizzata in un solo foglio di ottone o in due. Un solo foglio significa maggior costo dello strumento ma anche suono più brillante, reattivo e con una proiezione migliore. La maggior parte degli strumenti prevedono un anello di rinforzo all’estremità della campana e alcuni produttori offrono trombe con campane intercambiabili, per modificare il timbro a seconda dei brani eseguiti, ma il continuo “leva e metti” rende lo strumento in definitiva più vulnerabile.
La cannetta di ingresso (quella su cui si innesta il bocchino) è un elemento altrettanto importante, tanto che alcuni strumenti prevedono l’intercambiabilità anche di questo componente. Come per la campana, anche la cannetta prevede una svasatura che influisce sul timbro della tromba. Alcuni modelli prevedono la possibilità di invertire (reverse) la parte che va al bocchino con quella che va alla pompa principale, il che comporta la possibilità di ottenere maggior varietà timbrica.
La pompa di intonazione (quella dove è collocata la chiave dell’acqua) può avere una forma a singolo o doppio raggio di curvatura. Alcuni trombettisti ritengono che i modelli con la curvatura omogenea (singolo raggio) suonino in maniera più “rotonda” rispetto a quelli con curvatura squadrata, ma siamo nel campo delle opinioni... Dalla chiave dell’acqua dipende non solo l’efficienza delle pompe, ma anche la riduzione della turbolenza generale dello strumento. Ne troviamo una sola, sulla prima pompa, nei modelli più economici o in quelli costosi in cui volontariamente è stato deciso di semplificare, rinunciando a una seconda chiave (qui occorre svitare la pompa del terzo pistone per togliere l’umidità creata dalla saliva).
Una delle prime osservazioni che si fanno sulla tromba è quella relativa al peso e al bilanciamento dello strumento. La relazione tra pesantezza e sonorità di uno strumento è assai evidente: più leggero=più veloce nella risposta e più brillante. Per questo motivo i trombettisti che fanno musica latinoamericana preferiscono i modelli meno pesanti (anche per ballare con meno peso tra le mani, verrebbe da dire...).
A proposito di pesantezza, spesso i trombettisti aumentano il peso dello strumento sostituendo i piattelli di copertura dei cilindri, disponibili in diversi pesi e misure. Ma se volete una tromba molto pesante per suoni corposi e pieni, potete trovare modelli molto costosi che hanno la campana a doppio strato di ottone, per esempio.
Su molte trombe è possibile regolare l’intonazione agendo sulla pompa del primo e del terzo pistone. Alcune note suonate su questo strumento, infatti, risultano normalmente crescenti, così si possono intonare tirando fuori leggermente la pompa del terzo pistone. Naturalmente, la pompa ha un fermo che impedisce l’uscita accidentale dal pistone in caso si eccedesse nella manovra. Sul primo pistone l’operazione è un po’ meno frequente. In ogni caso, su entrambi è presente un anello o un gancio per facilitare l’operazione.
E veniamo ai pistoni. In alcune trombe questi sono dotati di valvole (e talvolta anche di molle) che gestiscono il passaggio dell’aria in verticale e in orizzontale da un pistone all’altro. Questa è una delle parti più delicate della tromba, quella su cui si gioca la durata dello strumento nel tempo (ricordatevelo quando acquisterete uno strumento usato).
È un po’ come se fosse il motore di un’automobile. I tasti sono l’interfaccia tra le mani e lo strumento, dunque rappresentano un elemento di comfort da tenere in considerazione.
Quanto devono pesare, quanto devono essere grandi e quanto velocemente devono rispondere all’azione delle vostre dita? E volete dei tasti incastonati di diamanti? Ci sono anche quelli!
Controllo dell'intonazione e del timbro
Abbiamo visto che sulla tromba ci sono note che suonano calanti e note che suonano crescenti, che obbligano ad agire congiuntamente sulle pompe del primo e del terzo pistone.
Per esempio, il Sol e il Re gravi tendono a crescere, mentre il Fa acuto è calante. Con il tempo si impara ad agire non solo sulle pompe, ma anche sull’imboccatura dello strumento, imparando quanto conta alla fine l’orecchio del musicista sulla buona intonazione di una tromba. Naturalmente, migliore sarà lo strumento e minore sarà la necessità di intervenire per correggere l’intonazione; tuttavia ogni costruttore ha una sua idea di come accordare lo strumento. Per questo motivo può capitare che una nota ben intonata su un modello risulti stonata su un altro modello, in virtù delle correzioni che sarete abituati a fare sul vostro strumento e che non saranno valide per una tromba diversa.
Come fare allora per capire se uno strumento non è ben intonato di suo? Anzitutto, se non riuscite a correggere le note agendo sulle pompe e sull’imboccatura, è chiaro che c’è qualcosa che non va su quel modello. Poi suonate tutte le note che potete ottenere usando solo il primo pistone, poi solo il secondo e così via in modo da controllarne l’efficienza. Infine potete suonare la scala di Si perché è quella che, potenzialmente, contiene il maggior numero di note “pericolose”, cioè stonate.
A una tromba non basta ovviamente essere intonata per essere considerata un valido strumento. Deve avere anche un “bel” suono, qualunque cosa l’aggettivo “bel” significhi per voi. Ora, avere qualcuno che suona per voi è utile anche per confrontare a distanza il timbro di diversi modelli, sia in termini di suono esterno a ciò che la vostra “testa soffiante” sta producendo, sia in termini di proiezione sonora dello strumento.
Trombe: scegliere la migliore in 5 mosse
1. Usate lo stesso bocchino per tutti gli strumenti;
2. Fatevi aiutare da un amico trombettista (al limite dal commesso) così da poter ascoltare il suono dall’esterno della vostra testa “soffiante”;
3. Se siete da soli, posizionatevi a una certa distanza da una parete frontale, così da ascoltare almeno il ritorno del suono diretto che state producendo;
4. All’inizio suonate qualcosa di semplice e identico su ogni modello che provate, così da concentravi sul timbro, non sulle note; poi cominciate a suonare qualcosa di più complesso;
5. Controllate la velocità di risposta dello strumento: potente o delicato quando lo richiedete, sia sulle note gravi che su quelle acute, verificando come cambia il timbro agli estremi.