Joey Jordison, ex-batterista degli Slipknot, è stato veramente un fenomeno? Non è raro che, dopo la morte di artisti e musicisti, si tenda a decantare le gesta di questo o quel protagonista della scena musicale. Tuttavia, la figura di Joey Jordison come batterista è ancora oggi dibattuta da molti addetti ai lavori e non. Insomma, Jordison è davvero da annoverare tra i migliori batteristi della storia?
Con questa guida, il nostro obiettivo è quello di fare un po’ di chiarezza sulle tecniche utilizzate dall’ex-batterista degli Slipknot durante la sua carriera. Per scoprire tutto, quindi, non ti resta che continuare a leggere oppure guardare il video completo:
Leggi i nostri contenuti dedicati ai batteristi:
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Storia di Joey Jordison
Joey Jordison non è mai stato un ragazzo come gli altri. Appassionato di musica fin dalla giovane età, scopre presto che suonare non era solamente una fase momentanea della sua adolescenza oppure un modo per guadagnare: era letteralmente la sua vita.
Nathan Jonas Jordison nasce il 26 aprile del 1975 e a soli 8 anni mette per la prima volta le mani su una batteria. Dopo il divorzio dei genitori, la vita di Joey cambia radicalmente tanto da essere alimentata solamente da un unico sogno: diventare un musicista.
A partire dal 1993, Jordison, Paul Gray e Shawn Cray iniziano ad esercitarsi per sei ore al giorno, sei giorni alla settimana. Solo nel 1995, si arriva alla formazione definitiva che prevedeva i chitarristi Jim Root e Mick Thompson, Craig Jones, DJ Sid Wilson e Corey Taylor.
Nonostante i membri della neonata band avessero tutti personalità differenti, c’era un fil rouge che li legava e che sarebbe trasparito anche nei loro brani: la rabbia.
L’ascesa degli Slipknot non fu certo immediata ma l’intenzione della band era quella di diventare il gruppo metal più famoso del mondo. Nel giro di 10 anni, con la pubblicazione di album come Iowa e Vol.3 (The Subliminal Verse), il desiderio del giovane Joey Jordison e degli altri componenti della band si avvera.
Tuttavia, probabilmente all’apice del loro successo, la salute di Joey inizia a vacillare. Al batterista, infatti, viene diagnosticata una rara malattia che attacca il midollo spinale, la mielite trasversa, che cambia per sempre la sua vita.
Da quel momento in poi, Jordison viene fatto fuori dagli Slipknot ma la sua voglia di suonare non viene meno. Ecco perché, nel 2013, torna in pista con il suo gruppo Scar The Martyr. Continua la sua carriera con i Vimic.
Per anni, Joey Jordison ha taciuto sull’evoluzione della sua malattia. Tuttavia, Joey muore nel sonno il 26 luglio del 2021 lasciando tantissimi motivi per cui essere ricordato come uno dei batteristi più influenti della scena metal.
Joey Jordison Rullante Signature
Indipendentemente dalle tecniche utilizzate da Joey Jordison, uno degli elementi più importanti per cercare quantomeno di emulare il modo di suonare dell’ex-batterista degli Slipknot è la scelta del rullante.
La nostra decisione non poteva che ricadere proprio sul rullante signature di Joey Jordison, realizzato da Pearl, uno strumento perfetto per poter suonare generi come il metal. Tuttavia, a discapito del nome “ingombrante”, si tratta di un rullante dalle piccole dimensioni che può essere utilizzato anche per generi come il rock e altro.
Il rullante, realizzato in acciaio, offre un suono potente e scoppiettante. Inoltre, reagisce perfettamente ad ogni colpo di bacchetta garantendo un buon attacco e una maggiore sensibilità.
Suonare come Joey Jordison: 4 brani degli Slipknot da imparare
People = Sheet
Il primo brano da conoscere assolutamente è People = Sheet, un pezzo che presenta una parte di batteria molto particolare e che utilizza, in particolar modo, il crash abbinato a cassa e rullante. Sebbene a prima impressione possa essere considerato complicato, Joey Jordison non ha fatto altro che applicare un paradiddle.
Eyeless
La seconda canzone che ha caratterizzato per anni il repertorio degli Slipknot è Eyeless. Jordison, dopo un crescendo con i piatti durante la parte di intro, suona una parte di batteria che interessa crash, rullante, tom 2, timpano e un doppio colpo di cassa. L’inserimento della doppia cassa tra un colpo e l’altro è sicuramente l’aspetto più complicato di questa parte suonata di batteria.
Psycosocial
Nel terzo brano, subito dopo l’intro, Joey Jordison suona un crescendo molto interessante utilizzando rullante e cassa che termina con un linear sulla parte finale.
Duality
Come quarto e ultimo brano, invece, abbiamo scelto la parte di batteria suonata durante la strofa di Duality. Non si tratta di certo di una banalità ma di un groove che è particolarmente complicato soprattutto sulla grancassa.
Conclusioni
Studiare il modo di suonare di Joey Jordison è un ottimo approccio per avere spunti in più da utilizzare. Inoltre, che tu stia pensando di suonare gli Slipknot oppure semplicemente della musica metal, il rullante signature di Joey Jordison è sicuramente una delle scelte migliori a cui affidarsi. Si tratta di uno strumento potente con un volume impressionante e che offre una buona sensibilità.