Voltage Controlled… Trasformare ogni segnale audio in un Synth

Voltage Controlled… Trasformare ogni segnale audio in un Synth

Sei a conoscenza del fatto che si può trasformare qualsiasi segnale audio di uno strumento in un sintetizzatore? Qualsiasi strumento in grado di generare tensione (voltage) elettrica può essere convertito. Ad esempio, in una chitarra elettrica, ogni volta che si pizzica una corda, i pickup producono una tensione che si manifesta come una forma d’onda, una differenza di potenziale elettrico. 

Questo principio si applica allo stesso modo ai microfoni e, ovviamente, ad altri strumenti analogici o segnali audio in uscita da strumenti digitali, come sintetizzatori, drum machine e anche l’audio in uscita dal tuo computer. Per raggiungere questo obiettivo, è necessario essere in possesso di sintetizzatori capaci di elaborare input audio esterni. Scopri nelle prossime righe in che modo trasformare tutti i segnali audio, ma proprio tutti, in suoni di synth! 

Leggi le altre guide dedicate ai synth: 

Utilizzare una chitarra con un sintetizzatore 

Stiamo parlando del classico guitar synth. Prima di tutto, è importante scegliere un sintetizzatore come l’MS20 Mini, dotato di una sezione dedicata al processamento dei segnali audio esterni. Adesso, è necessario collegare la chitarra al synth tramite un cavo jack standard da un lato e un mini jack TS dall’altro, inserendo quest’ultimo nel “Signal input” del synth. Qui, dovrai regolare il livello  per ottimizzare l’input. 

È fondamentale capire che il sintetizzatore non è solamente un mezzo di filtraggio per il segnale, ma produce suono attivamente attraverso VCO dedicati: gli oscillatori sono sempre in funzione e l’amplificatore gestisce il flusso sonoro aprendo oppure chiudendo a seconda del segnale parametri come inviluppo o LFO. 

Premendo un tasto sul sintetizzatore, viene generato un segnale che attiva l’inviluppo, il quale a sua volta dice all’amplificatore di aprirsi per far ascoltare il suono processato. Con la chitarra, si aggiunge al mix degli oscillatori una fonte di tensione esterna: il segnale audio prodotto dai pickup. 

Adesso, per ascoltare il segnale della chitarra, è necessario considerare l’output che può essere ulteriormente modificato dai filtri passa-alto e passa-basso, e inserirlo nel punto “External Signal” del percorso che conduce al VCA (Voltage Controlled Amplifier). Senza l’apertura del gate non si sentirebbe nulla ma, premendo un tasto qualunque, il suono della chitarra emerge perché il tasto stesso attiva l’amplificatore. 

Questa configurazione permette anche di sfruttare altre tensioni generate dal segnale esterno, come il trigger, che può attivare gli inviluppi responsabili della gestione del volume o del filtro. Suonando la chitarra, quindi, il sintetizzatore può rispondere sonoramente, anche se risuonerà sempre sulla stessa nota, l'ultima premuta sulla tastiera.

Per superare un limite di questo tipo, interviene il CV Out che trasforma le frequenze captate dalla chitarra in valori di pitch. Inserendo questo valore nei controlli dei VCO (Voltage Controlled Oscillators), il sintetizzatore può seguire le variazioni di tono della chitarra, anche se la precisione del pitch può variare a seconda dello strumento utilizzato. 

Infine, la chitarra non solo controlla il sintetizzatore, ma passa attraverso i filtri del dispositivo, permettendo di modulare il suono con risonanze e altre modulazioni come l'LFO integrato. Un inviluppo derivato dal volume del suono della chitarra può essere utilizzato per influenzare altri parametri, come la frequenza di taglio di un filtro passa-basso, aggiungendo ulteriori livelli di espressione e controllo.

Sperimentazione avanzata: prova con una drum machine! 

Un altro esperimento può essere realizzato attraverso una drum machine analogica come, ad esempio, l’Arturia DrumBrute Impact. Utilizzando il medesimo cavo della chitarra, è possibile collegare questo strumento all’input del segnale esterno del synth MS20. Optando per il solo collegamento audio, si nota che il suono risultante apparirà leggermente distorto ma può essere ulteriormente filtrato per ottenere una maggiore chiarezza. 

Tuttavia, l’aspetto più interessante risiede nella possibilità di sfruttare l’envelope per modulare altri aspetti del suono, come la cutoff frequency che l’MS20 percepisce dalle percussioni. Un utilizzo creativo delle frequenze e delle percussioni apre a nuove possibilità di modulazione che meritano di essere esplorate. 

All’esperimento può essere aggiunto un altro synth, il MiniFreak, dotato del tasto hold che permette di mantenere una nota senza dover continuamente premere il Gate, liberando l’esecuzione del musicista da vincoli meccanici e consentendo alla chitarra di fluire attraverso il synth. In un setup di questo tipo, l’oscillatore 1 può essere impostato come ingresso audio, permettendo di manipolare il suono della chitarra con folding, bit reducer oppure con l’aggiunta di noise. 

La configurazione, quindi, è in grado di trasformare il modo in cui il suono della chitarra viene elaborato attraverso i filtri e gli effetti disponibili, con l’aggiunta di modulatori come LFO che lo arricchiscono ulteriormente. 

Conclusioni 

La possibilità di trasformare strumenti come chitarre e drum machine in sintetizzatori consente di accedere ad un mondo infinito di possibilità creative. Il processo di connessione a dispositivi come l’MS20 mini è piuttosto semplice e permette di modulare, manipolare ed elaborare segnali esterni per generare suoni unici nel loro genere. 

Come artista, quindi, puoi esplorare nuove dimensioni sonore avvalendoti delle funzionalità di queste nuove tecnologie, spingendo la creatività sonora oltre i limiti.