La scelta del chitarrista medio si divide in due categorie principali: chi aspetta pazientemente, mettendo da parte giorno dopo giorno, per acquistare la chitarra dei sogni, e chi non si preoccupa dei marchi storici "Made in USA" e preferisce optare per chitarre più economiche e a prezzi più accessibili. In questo video, esploreremo le differenze tra le due opzioni, focalizzandoci su una Gibson Les Paul Classic e una Vintage V100, una delle numerose repliche del modello originale facilmente reperibili sul mercato.
Vale la pena spendere migliaia di euro per una vera Gibson Les Paul oppure può andar bene accontentarsi di una “copia” più economica?
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Due aspetti da considerare
Innanzitutto, è importante considerare due fattori rilevanti. E’ innegabile che la qualità delle chitarre prodotte in Cina sia notevolmente migliorata nel tempo. Si tratta di un aspetto che potrebbe far storcere il naso a molti chitarristi ma va assolutamente riconosciuto. Oggigiorno, con qualche centinaio di euro si può accedere a strumenti di tutto rispetto, rifiniti con attenzione e con un numero di difetti pressoché nullo.
Questo fatto potrebbe non piacere a tutti, ma va riconosciuto che anche il costo della produzione è aumentato, proprio come sono aumentati i prezzi di molti beni di consumo. Un’altra domanda importante che ogni chitarrista si dovrebbe fare è la seguente: cosa si è disposti a sacrificare quando si sceglie uno strumento più economico e non il modello “originale”?
Con queste informazioni in mente, è arrivato il momento di realizzare un breve confronto tra due strumenti appartenenti alla stessa categoria di chitarre elettriche, le single cut, ma decisamente differenti nel prezzo e in altro fattori: una Vintage V100 e una Gibson Les Paul Classic.
Il momento dell’unboxing
L’unboxing è sicuramente uno dei momenti preferiti da tutti i chitarristi che acquistano un nuovo strumento. La sensazione di avere un nuovo “giocattolo” a disposizione è impagabile. Vintage e Gibson offriranno lo stesso feeling?
La Vintage V100 si presenta in una scatola piuttosto semplice al cui interno è riposta la chitarra con la sua custodia morbida. Poco altro: alcuni foglietti riguardanti la garanzia del produttore e il controllo di qualità, una brugola per regolare il truss-rod. Per quanto riguarda il setup, sembra essere fatto in maniera approssimativa con le corde molto alte per evitare che “friggano” alla prima nota.
L’unboxing di una Gibson Les Paul Classic, invece, è di un altro livello. Innanzitutto, la scatola presenta tutti i sigilli che testimoniano il controllo realizzato da Gibson e ha anche un meccanismo di apertura molto intelligente. Al suo interno, c’è una custodia rigida ricoperta da un vinile di alta qualità e che denota già le caratteristiche di oggetto di valore dello strumento.
Oltre alla chitarra, nella custodia della Gibson si trovano una tracolla in pelle, un sacchettino marchiato Gibson con panno per pulire la chitarra e una multi-chiavetta per il setup. Inoltre, c'era una Polaroid dello strumento prima che fosse spedito, un tocco che aggiunge magia all'esperienza complessiva.
Anche il setup è di un altro livello considerando che chitarre di questo tipo vengono controllate più e più volte per garantire un certo standard di qualità.
Il confronto tra le due chitarre
Tra le Les Paul economiche, la Vintage V100 si configura come una delle alternative dal miglior rapporto qualità/prezzo perché monta componenti come le meccaniche Grover Deluxe in stile vintage, capotasto in osso, ponte e pickup ceramici Wilkinson, uno dei marchi più noti quando si parla di ricambi per chitarra elettrica.
Nel complesso, anche dal punto di vista dei legni utilizzati, la Vintage V100 non sfigura: il corpo e il manico sono entrambi in mogano, mentre la tastiera è realizzata in lignum rosa. Invece, per quanto riguarda il top, non è stato utilizzato l’acero ma si tratta di un impiallacciato, ovvero di uno strato sottilissimo di acero fiammato che da l’impressione di avere una chitarra realizzata con legni pregiati.
E la Gibson, invece? Fa strano dirlo ma anche le meccaniche della Les Paul Classic sono delle Grover, mentre il capotasto è realizzato direttamente da Gibson. Proseguendo l’analisi dell’hardware, la Les Paul Classic monta un ponte Tune-O-Matic con stop-bar in alluminio e un paio di pickup Burstbucker.
Dal punto di vista della costruzione, invece, il top della chitarra è un vero top in acero ma senza fiammatura, caratteristica destinata a modelli di fascia più alta. A differenza della Vintage V100, questa Gibson presenta il binding color crema su tutto il manico della chitarra. Lo strumento è assemblato in America, il cui costo della manodopera è decisamente più elevato, oltre a considerare aspetti come un setup di livello superiore, custodia rigida e tante altre piccole e grandi attenzioni che, unite alla forza del brand, producono uno strumento dal prezzo così elevato.
La prova del suono: quali sono le differenze?
Terminata l’analisi “hardware” dei due strumenti, l’attenzione non può che focalizzarsi su un altro degli aspetti di fondamentale importanza per una chitarra: il suono. Le differenze ci sono, eccome: la Gibson Les Paul ha più volume e ha un timbro più aperto; tuttavia, la V100, con i suoi pickup Wilkinson, si difende benissimo offrendo un suono con un ottimo sustain.
Conclusioni
Nel complesso, la Gibson Les Paul Classic vince su tutti i fronti, considerando anche che il suo prezzo è quasi 5 volte quello della Vintage V100. Tuttavia, al netto dell’unboxing, c’è da sottolineare come la Vintage si sia difesa bene, soprattutto sotto l’aspetto “hardware”.
Cosa fare, quindi? Comprare subito una chitarra più economica oppure aspettare pazientemente di accedere allo strumento dei sogni? Potresti valutare di attendere un altro po’ di tempo e scegliere uno strumento come la Gibson Les Paul anche per un discorso legato al mercato dell’usato e alla rivendibilità. Chitarre elettriche con un brand altisonante come Gibson difficilmente perdono valore nel tempo e, anzi, spesso lo acquisiscono.
Oppure, scegliere di continuare ad affidarti a modelli di poche centinaia di euro, ma di tutto rispetto, e avere l’imbarazzo della scelta tra tutte le chitarre disponibili in una fascia di prezzo decisamente più accessibile.