Articolo realizzato in collaborazione con BigBox. Leggi gratis il numero 77 della rivista in PDF.
Quando un appassionato di musica decide di diventare un musicista e ha bisogno di registrare le proprie composizioni, può finalmente chiedersi quali sono gli strumenti da utilizzare per creare musica di qualità, ma anche quali sono le caratteristiche che devono avere i diffusori audio necessari a "monitorare" le proprie composizioni.
Ecco che i piccoli monitor audio amplificati, quelli nati ormai trentacinque fa per gli home e project studio dei musicisti, rappresentano il primo importante momento di passaggio dall'ascolto passivo a quello attivo e consapevole della musica.
Già da molti anni i musicisti digitali si fanno domande su quale sia il miglior modo per ascoltare i loro brani prodotti "in-the-box". Il fatto è che stiamo parlando di "trasduttori audio", oggetti che fanno parte di un percorso che parte idealmente dalla ripresa microfonica per sfociare dalla parte opposta della catena nel sistema di diffusione del suono in un ambiente reale... esperienza estranea a chi utilizza suoni esclusivamente virtuali ed è abituato ad ascoltare in cuffia.
Proprio a seguito dell'affermarsi della produzione di musica con il computer, il tipo di richiesta da parte di chi deve acquistare un piccolo monitor audio, è molto cambiata negli ultimi vent'anni. Una volta l'acquirente aveva già un'idea di cosa fosse uno studio monitor. Sapeva che occorreva una resa differente da quella delle casse acustiche per l'ascolto hi-fi casalingo e, di conseguenza, aveva un valore economico differente. Chi comprava un monitor per l'ascolto ravvicinato (nearfield) sapeva che avrebbe dovuto spendere qualcosa in più per fare "il salto di qualità". Oggi non è più così.
Mentre i musicisti di una certa età hanno consapevolezza e conoscenza delle caratteristiche di un monitor da studio (si tratta semmai di cercare i prodotti dal prezzo più conveniente), sono soprattutto i più giovani a non sapere quale sia la differenza tra l'ascolto "piacevole" del sistema casalingo e quello "analitico" di un monitor audio. Che siano abituati ai monitor per pc, alle cuffiette o agli speaker collegati al televisore, non possono immaginare che un monitor audio possa offrire un ascolto di gran lunga migliore, con una potenza maggiore, una resa più "coinvolgente” e una "presenza fisica" dell'oggetto di maggiore impatto, e si aspetta un costo più o meno vicino a quello dei sistemi multimediali.
Pochi di loro sanno che se vogliono ottenere un ascolto di qualità in una piccola stanza, occorre comunque un monitor nearfield (cioè utilizzabile in qualunque spazio perché scarsamente influenzato dall'ambiente circostante) in grado di produrre una certa pressione sonora equilibrata su tutta la gamma delle frequenze.
L'importanza dell'ascolto prima dell'acquisto
Per capire questa differenza, è molto utile ascoltare diversi sistemi. L'acquisto di un diffusore, più di ogni altro prodotto audio, richiede un ascolto preventivo. Anche se siamo sempre sul campo della soggettività, facendo questo tipo di confronto, la maggior parte degli acquirenti si accorge delle differenze. Certo, i più inesperti andrebbero guidati alla comprensione delle variabili coinvolte nella valutazione. Gli elementi su cui tutti rispondono positivamente sono la risposta dinamica e la pressione sonora, ma si può guidare l'ascoltatore a percepire elementi come la definizione e il dettaglio dei singoli strumenti all'interno delle differenti gamme di frequenza.
Fatta questa esperienza diretta, ci saranno sempre acquirenti che non possono permettersi il costo del sistema migliore; alcuni decideranno di fare il salto di qualità, altri ancora aspetteranno il momento in cui potranno permettersi l'acquisto potendo però accedere, oggi come non mai, a prodotti dignitosi dal costo veramente accessibile.
Un paio di domande da farsi prima di scegliere un sistema sono "quanto è grande l'ambiente di ascolto" e "che possibilità abbiamo di alzare il volume", cercando di capire se si è abituati ad ascolti a volumi elevati o ridotti. Ci sono infatti monitor in grado di rendere a volumi ridotti, mentre altri necessitano maggiore spinta e dunque una maggiore distanza dalla fonte sonora. I monitor da 5" sono progettati per rendere al meglio in spazi più piccoli e a bassi volumi, mentre i modelli con speaker da 6" sono la via di mezzo preferita da chi desidera spingere un po', senza dover passare ai più grossi monitor da 8".
In questo articolo abbiamo deciso di prenderci cura di chi ha bisogno di un ascolto personale in spazi e pressioni sonore limitati. Perciò ci siamo soffermati sui modelli con woofer di dimensioni non superiori ai 5". Ma vedrete che vi sorprenderanno per la loro capacità di "spingere" senza soffrire distorsioni e deterioramenti significativi della qualità di riproduzione anche sulle basse frequenze.
Di solito, chi arriva dal mondo multimediale sa che il sub non è necessario in un sistema di monitor audio professionale, ma accade che ne senta la necessità quando si accorge che le esigenze dei generi musicali più spinti, richiedono un monitoraggio più presente e "colorato" sulle basse estreme. L'uso del sub è tendenzialmente sconsigliato perché in uno spazio acusticamente non progettato come quello di un piccolo studio, il posizionamento di un sistema con sub è una cosa molto delicata, per via delle riflessioni delle basse frequenze e del suo bilanciamento rispetto ai satelliti. Se non si può mettere in conto un'analisi acustica della stanza, è meglio optare semplicemente per una coppia di casse più grandi.
L'acquisto di una coppia di monitor audio non può non considerare le caratteristiche del collegamento con la sorgente sonora, nella gran parte dei casi un computer. Collegare un monitor nearfield all'uscita mini jack stereo di un pc attraverso un cavo a Y non è esattamente la cosa migliore da fare. L'ideale è prevedere almeno una scheda audio (connessione USB o altro) di qualità, perché quella integrata in un pc non ha le caratteristiche adatte per far suonare bene un monitor audio. Esserne consapevoli è già sufficiente per chi ha già fatto lo sforzo di acquistare un paio di casse di buona qualità. Dopotutto, anche su monitor economici oggi possiamo avere ingressi cannon XLR e Jack bilanciati oltre che Rca. Anche la qualità del cavo di collegamento è un elemento importante.
Non bisogna pensare che uno valga l'altro. Affrontare questo tipo di dettagli significa poi riflettere su altri aspetti come l'acustica della stanza, il posizionamento dei monitor rispetto all'ascoltatore e anche il suo piano d'appoggio che non dovrebbe essere risuonante... tutti elementi che vanno considerati al momento della scelta anche in funzione della verifica di eventuali regolazioni possibili sui monitor, come il trimmer di regolazione della risposta in frequenza sulle basse e sulle alte frequenze. Riguardo all'appoggio, una tendenza recente è quella di utilizzare del materiale isolante posizionato tra il monitor e il piano per evitare vibrazioni indesiderate. Non sorprende, visto il movimento d'aria che i monitor di più ridotte dimensioni riescono oggi a produrre.
Un discorso più lungo andrebbe dedicato alla lettura dei dati tecnici dichiarati dal costruttore, che non sono di per sé sufficienti per valutare l'acquisto migliore per noi. È dall'ascolto diretto che dipendono anche fattori come la "bellezza" del suono e l'aderenza ai nostri personali canoni di questa bellezza. Tra i dati dichiarati da valutare c'è quello della linearità della risposta in frequenza anche a pressioni sonore elevate, che viene sinteticamente espresso dai due valori estremi della curva (xHz-xkHz) e il livello di riferimento (+/-xdB). C'è la coerenza di questa risposta il più possibile anche fuori asse (quando siamo posizionati lateralmente rispetto al triangolo ideale di ascolto costituito dall'ascoltatore e dai due monitor). Ci sono infine la distorsione armonica, che deve essere la più bassa possibile, e la massima pressione sonora riproducibile (SPL) prima della distorsione, che deve essere la più alta possibile.
Note sulla classifica
La classifica include i 10 diffusori nearfield monitor attivi con speaker da massimo 5" più venduti sulla piattaforma di e-commerce Strumentimusicali.net nel periodo compreso tra il 1 luglio 2020 e il 30 giugno 2021. Stiamo parlando di quelli che i musicisti hanno giudicato i più convenienti, i migliori in funzione delle loro necessità o, banalmente, i più popolari o... i meglio pubblicizzati dalle aziende. Potete partire da questi per riflettere sulle vostre scelte, anche allargando la vostra curiosità nei confronti di altri modelli non presenti in questo articolo. I prezzi indicati per ogni prodotto sono quelli di base (in qualche caso riguardano la coppia). Quelli reali, stabiliti dal rivenditore al momento del vostro acquisto, potrebbero essere anche sensibilmente inferiori.
YAMAHA HS5
Erede delle leggendarie Yamaha NS10, la nuova serie HS bass reflex a 2 vie include modelli con woofer da 5", 7" e 8" con tweeter a cupola da 1", sia nella finitura nera (ma con l'inconfondibile cono di colore bianco) sia totalmente bianca. La capacità di fornire un ascolto medio credibile a tutti i mix è la caratteristica della serie Yamaha, il cui modello più venduto qui è il 5" HS5 che si ripropone allo stesso prezzo nella versione White all'11esima posizione in classifica.
KRK CLASSIC 5
KRK Classic 5 (prima siglato RP5 G3) riprende il progetto della precedente linea Rokit riequilibrandone la risposta in frequenza per un ascolto più critico e neutro. Il Bass Boost +2dB è qui opzionale ma Classic 5 è fedele al suono che i creatori di musica di tutto il mondo hanno amato per anni, e che hanno dotato il proprio studio degli inconfondibili studio monitor dal cono giallo. Classic 5 monta amplificatore in Classe A/B con limiter automatico integrato, tweeter a cupola morbida da 1" e woofer composito in vetro-aramide da 5" con una guida d'onda progettata per garantire immagini dettagliate nella posizione di ascolto e bass reflex frontale.
ADAM T5V
ADAM T5V monta un woofer da 5" con bass reflex e tweeter a nastro da 1,9" (che rende inconfondibili i monitor di ADAM Audio) abbinato a una guida d'onda di precisione con le stesse caratteristiche di controllo della guida d'onda High Frequency Propagation (HFP) utilizzata nei monitor della serie S di punta del costruttore tedesco, che libera dall'essere vincolato a una rigida posizione di mixaggio durante il lavoro. Alimentato da un amplificatore in Classe D da 50W per il woofer e di un amplificatore in Classe D da 20W per il tweeter U-ART, il T5V monta un DSP che controlla il crossover e produce una SPL fino a 106dB per coppia. T5V è compatibile con i subwoofer ADAM Sub7 e Sub8.
KRK RP5 ROKIT 5 G4
Ed eccolo il primo modello della fortunata serie di KRK in classifica. Il progetto costruttivo di Rokit 5 G4 è solido ed è capace di una riproduzione audio a bassa distorsione ben estesa sulle basse, grazie anche al bass-reflex frontale. Un DSP consente di sfruttare al massimo l'ambiente acustico, grazie a un EQ grafico visuale incorporato del Rokit 5 G4 e collegato a un'analisi dello spettro in tempo reale dall'app KRK su dispositivo iOS o Android. L'app KRK supporta anche il posizionamento degli altoparlanti e la corrispondenza dei livelli, oltre a regolare i livelli del subwoofer, le impostazioni del crossover e la polarità. Ha persino un generatore di segnale utile per calibrare il sistema.
PRESONUS ERIS E3.5
I piccoli monitor PreSonus Eris E3.5 sono un dignitoso ingresso nel mondo del monitoring di qualità. Piccole ed economiche ma sufficientemente adeguate per un ascolto ravvicinato un gradino sopra la qualità dei diffusori per home video. Woofer in Kevlar da 3,5" e tweeter a cupola in seta da 1" sono progettati per un ascolto anche fuori asse. Le tipologie di ingresso audio a disposizione dichiarano il target "prosumer": TRS e RCA da 1/4" sul pannello posteriore, ingresso stereo da 1/8" sul pannello anteriore e di linea sbilanciati per l'utilizzo con dispositivi audio mobili. Presente anche un amplificatore per cuffie sul pannello frontale. Il successo dell'economica serie Eris è espresso anche dalla presenza dei modelli E5, E4,5, E3, 5BT e E5 XT entro le prime 25 posizioni in classifica.
EDIFIER R1000 T4 BLACK
Non stiamo parlando di una coppia di nearfield monitor da studio pro, ma di una dignitosissima entry level per chi vuole passare dalle piccole casse multimediali a qualcosa di meglio, ma sempre di prezzo abbordabile. Stiamo parlando della versione Black delle R1000 T4 realizzate da Edifier per Empire in esclusiva per StrumentiMusicali.net. R1000T4 è un 2 vie con woofer da 4" e tweeter da 0,75", in un cabinet interamente in legno e 2 ingressi audio RCA, uno flat per l'utilizzo come monitor nearfield, l'altro con funzione Dynamic Treble Enhancement per enfatizzare gli alti, quando necessario. I modelli R1280T Brown e R1000 T4 Brown con legno a vista si trovano al 12esimo e 14esimo posto in classifica.
M-AUDIO BX5 D3
Un amplificatore in Classe A/B alimenta un woofer da 5" in Kevlar e un tweeter con cupola in seta all'interno del modello M-Audio BX5 D3 dotato di bass-reflex e una guida d'onda personalizzata che assicura un imaging corretto. Un LED sul pannello anteriore si illumina quando il BX5 D3 è posizionato con l'angolazione ideale per il monitoraggio in coppia.
TANNOY REVEAL 502
Gli Studio Monitor della serie Reveal ereditano la tradizione del marchio Tannoy, prestigioso produttore di diffusori e altoparlanti. Reveal 502 è un progetto che combina woofer custom con una sapiente messa a punto dell'allineamento dei filtri-crossover per consentire di muoversi liberamente nello spazio di lavoro senza mai perdere l'immagine stereo del mix. Fornito in dotazione con ciascun monitor, un cavo da 5 metri con connettori jack da 1/8" (3.5mm), utile per la connessione AUX Link, che permette di collegare i monitor in modo più semplice e veloce. Al 15esimo posto in classifica troviamo anche il modello Reveal 402 con woofer da 4".
MACKIE CR4-X
Attrae soprattutto la personalissima estetica del monitor Mackie CR4-X appartenente alla serie di monitor multimediali CR Creative Reference Multimedia che include modelli da 3" a 8" e un subwoofer da 8". L'elegante design dei CR-X presenta un pannello di metallo spazzolato e un profilo che si distingue. Al 18esimo posto in classifica anche il modello CR3-X da 3".
IK MULTIMEDIA iLOUD MICRO MONITOR
Ha fatto molto parlare di sé il progetto dei piccoli ma efficienti monitor iLoud progettati dall'italiana Ik Multimedia. Il più piccolo iLoud Micro Monitor ha una risposta in frequenza ultra-lineare e si basa su un sistema bi-amplificato che genera una potenza notevole rispetto alle sue ridotte dimensioni, con una dinamica estesa e un'immagine stereofonica sorprendente. iLoud Micro Monitor monta un woofer da 3" in polipropilene e tweeter da 3/4" con cupola in seta e magnete in Neodimio e un DSP a 56 bit di risoluzione, che tiene sotto controllo il sistema. Compatibile bluetooth.
Fuori dalla classifica, ma da considerare: GENELEC 8020D
Per un monitor da 4" che costa quasi il doppio di tutti gli altri, trovarsi al 25esimo posto è un successo da non sottovalutare. Appartenente alla serie 8000 della prestigiosa Genelec, il modello 8020D ha sostituito il precedente 8020, un must del nearfield monitoring in piccoli spazi, rispetto al quale offre un SPL di 4dB più alto e un consumo energetico inferiore. 8020D è un gioiello di tecnologia: Minimum Diffraction Enclosure (MDE) e Directivity Control Waveguide (DCW) garantiscono una riproduzione precisa sia in asse che fuori asse.
Poco oltre, in classifica, anche il modello Genelec 8010A da 3".
Ora fate un salto sul sito Genelec e date un'occhiata alle caratteristiche tecniche dichiarate. Capirete quale sia il linguaggio utilizzato da un costruttore di studio monitor professionali rispetto a quello superficiale di un produttore di "casse" per l'uso multimediale o casalingo.
NB: La Redazione di BigBox non riceve alcun compenso/commissione sull'acquisto di qualunque prodotto segnalato all'interno di questo articolo.