Epiphone Wilshire vs Squier Mustang: Due “Personalità” Elettriche

Epiphone Wilshire vs Squier Mustang: Due “Personalità” Elettriche

Epiphone e Squier sono, probabilmente, le due “sottomarche” più famose del mondo della chitarra elettrica, rispettivamente di Gibson e Fender. Tuttavia, non ti aspettare di trovare solamente delle copie più economiche di modelli dei più celebri brand. Infatti, all’interno del catalogo di Epiphone e Squier ci sono dei modelli di chitarra unici con una propria personalità. Sei curioso di scoprire di quali stiamo parlando? 

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Confronto tra Epiphone Wilshire e Squier Mustang 

Estetica

Partendo dall’estetica, la Epiphone Wilshire è un modello che ha fatto il suo debutto nel 1958. La chitarra è dotata di due mini humbucker e quattro controlli, uno per ogni pickup. 

La forma della Wilshire è sicuramente il primo aspetto che colpisce: la paletta è lunga, lineare e ricorda vagamente il design Fender. La tastiera in alloro, invece, è probabilmente il punto debole dal punto di vista estetico. I potenziometri sono particolari, grandi e robusti, molto simili a quelli degli amplificatori. Il retro è semplice, con una verniciatura che richiama gli anni ‘60. 

La Mustang è considerata la versione più semplice della Stratocaster e nasce negli anni ‘60 come uno strumento economico e per principianti. La forma è eccessivamente corda e poco accattivante. I due controlli sono comodi e il ponte mobile aggiunge un tocco estetico piacevole. La paletta in stile anni ‘60, introdotta dopo l’acquisizione di Fender da parte di CBS, è più grande rispetto ai modelli precedenti. 

Costruzione 

Analizzando la costruzione delle due chitarre, invece, la Epiphone Wilshire presenta un corpo in mogano con una forma davvero comoda e caratterizzata da un incavo per la pancia che risulta molto comodo. Anche l’accessibilità agli ultimi tasti si rivela ottima, simile a quella di una SG. 

Anche il manico è in mogano e il logo Epiphone sul retro è un vero e proprio tocco di casa che commemora i 150 anni del brand. Anche se fabbricata in Cina, i pickup Gibson sono un valore aggiunto piuttosto importante. Il ponte è il classico Gibson e, nel complesso, la Wilshire presenta una costruzione solida. 

La Fender Mustang, invece, è un strumento decisamente più economico, costruito con materiali meno pregiati come il pioppo per il corpo. Anche in questo caso, la tastiera è in alloro, ma di una qualità sensibilmente minore. 

La Mustang mantiene alcune caratteristiche originali, come il wiring con due switch e i pickup Fender design che cercano di replicarne il suono originale. Il ponte mobile è ben fatto e arricchisce la chitarra dal punto di vista estetico. La scala corta di 24’’ rende lo strumento molto morbido da suonare. 

Suono

Estetica e costruzione sono due aspetti importanti, ma uno dei fattori più rilevanti è sicuramente il suono. Partendo dalla Epiphone Wilshire, il suo suono pulito è caldo e pieno, perfetto per l’accompagnamento: con il pickup al manico, il timbro è più morbido, ideale per accordi pieni; con il pickup al ponte, la chitarra mantiene un suono definito. 

Aggiungendo distorsione, il suono rimane focalizzato e potente, con una buona dose di frequenze acute. Aumentando la distorsione, la Wilshire mantiene chiarezza e definizione. 

La Fender Mustang si caratterizza da una dinamica straordinaria. Il suono pulito è dolce se impostato con il volume al minimo, mentre diventa più aggressivo con un suono più elevato, mantenendo una buona chiarezza. Ciò sottolinea la notevole dinamica della Mustang che passa facilmente da un suono pulito ad uno distorto, semplicemente regolando il volume. 

Inoltre, la Mustang si caratterizza da un sistema di controllo unico con due levette che permette di attivare i pickup in fase oppure in controfase: con i pickup in fase, il suono è bilanciato e pieno; con i pickup in controfase, il timbro è più sottile e tagliente. 

La Mustang gestisce bene anche le distorsioni più pesanti. Con una distorsione leggera, infatti, il suono è secco e preciso; aumentandone la presenza, la chitarra riesce a mantenere una buona chiarezza nelle frequenze alte. 

Suonabilità 

Passando al capitolo della suonabilità, la Epiphone Wilshire è una chitarra molto comoda, grazie allo svaso che migliora l’ergonomia. Il manico Slim Taper, invece, è sottile e comodo e la forma della chitarra facilita l’accesso agli ultimi tasti. La chitarra ha un buon equilibrio anche se tende a scendere leggermente a causa della paletta pesante e del corpo troppo leggero. Invece, tra gli aspetti più scomodi da segnalare ci sono i 4 potenziometri che potrebbero essere mossi accidentalmente mentre si regola il volume. 

Anche la Fender Mustang è uno strumento piuttosto comodo con la sua scala a 24’’ che rende il manico facile da maneggiare, semplificando l’esecuzione di passaggi che sarebbero più complessi su una scala più lunga. Inoltre, offre una dinamica eccellente che le consente di passare facilmente da suoni puliti a distorti regolando il volume. Da sottolineare la presenza di un sistema di levette per attivare i pickup che richiede un po’ di tempo per abituarsi. 

Versatilità 

In ultima analisi, un breve accenno deve essere fatto alla versatilità. La Fender Mustang è una chitarra dalla personalità molto definita e ciò si riflette sull’assenza di versatilità. Le sue sonorità, infatti, sono limitate a specifici generi musicali come indie rock e grunge. Invece, la Epiphone Wilshire si rivela uno strumento molto versatile. I pickup di cui è dotata offrono un’ampia gamma di suoni e permettono di spaziare dall’R&B al rock dal pop al blues. 

Conclusione 

Epiphone Wilshire e Fender Mustang sono due chitarre dalle caratteristiche distintive che le rendono due strumenti davvero unici. La Wilshire si distingue per la sua estetica piacevole, la costruzione robusta e una versatilità che le consente di spaziare tra vari generi musicali. I pickup Gibson, inoltre, le conferiscono una qualità sonora superiore. 

La Squier Mustang, invece, è apprezzabile per la sua forte personalità che la rende perfetta in generi indie/rock e grunge. Inoltre, c’è da sottolineare l’ottima suonabilità, determinata anche da una scala più corta. Wilshire e Mustang, quindi, si rivelano due strumenti validi, sotto numerosi punti di vista.