di Simone Solidoro
Scrivere questo quinto volume è controverso e stimolante allo stesso tempo: la sostanziale (o apparente?) dicotomia tra intelligenza artificiale e intelligenza emotiva genera infatti tantissime riflessioni in campo comunicativo.
Ti faccio subito un esempio concreto. Per farsi notare sembra ormai obbligatorio inseguire le regole non scritte degli algoritmi dei vari Spotify e Meta; basti pensare alla estenuante ricerca dell’ultimo audio in trend per il prossimo Reel da caricare su Instagram.
Ma è veramente questa l’unica strada percorribile per distinguersi dalla concorrenza?
Spoiler alert: no.
In questo articolo provo a rispondere a questa domanda, partendo come sempre da princìpi intramontabili del Marketing. Parliamo di come rompere gli schemi e iniziare a raccontare la tua vera storia, nel modo in cui tu (e non gli algoritmi) vuoi che sia raccontata. Parliamo di come remare lontano dall’Oceano Rosso in cui ti trovi, per raggiungere il tuo prossimo Oceano Blu.
Storie di oceani, circhi e Måneskin
Parliamo subito dell’elephant in the room. Un Oceano Blu, in marketing, è uno spazio di mercato inesplorato, frutto di una ricostruzione dei confini canonici di un settore (qui leggi genere musicale), capace di sbloccare nuova domanda (per noi, gli ascoltatori) e di generare una crescita profittevole. Si distingue dal classico Oceano Rosso, che rappresenta figurativamente un settore già esistente e affollato di aziende (alias artisti e band) che tentano di superare i competitor per rosicchiare una quota di domanda in una “concorrenza all’ultimo sangue che tinge l’oceano di rosso”, per l’appunto.
Un classico esempio dal mondo dello spettacolo è il Cirque du Soleil, capace di rivoluzionare il settore oramai in declino dei circhi, neutralizzando, di fatto, la concorrenza. La mossa strategica vincente è stata quella di arricchirsi di elementi derivanti da altri settori come il teatro, la danza, la musica, suscitando così un nuovo interesse da parte dei clienti e diversificando la propria offerta. Così dalle famiglie con bambini, il nuovo target è presto diventato quello degli adulti e dei professionisti, ben propensi a pagare addirittura un prezzo maggiore per assistere a uno spettacolo nuovo e originale che nulla aveva a che fare con il concetto tradizionale di circo.
Dal circo alla musica, cercavo un esempio calzante ed efficace, e i primi a cui ho pensato sono i tanto amati quanto discussi Måneskin. Analizzandoli in chiave marketing, sembra proprio essere Strategia Oceano Blu da manuale: una rivoluzione del settore pop, abbastanza saturo e omologato, grazie a elementi derivanti dall’iconografia e dallo stile Classic Rock, capace di suscitare un nuovo interesse da parte degli ascoltatori non abituati a certe sonorità e comunicazioni provocatorie. Perché sì, la chiave per interpretare il successo dei Måneskin passa dal loro target, fatto di ascoltatori più pop che rock. Una prova? L’impennata di ricerche sul pedale Whammy usato da Tom Morello nel loro ultimo featuring: un pedale (e un chitarrista) che non avrebbe bisogno di presentazioni per gli appassionati del genere. Ma, ripeto, non per il target dei Måneskin.
A pensarci bene, anche Tom Morello, con questo feat., sta testando a sua volta un suo personale Oceano Blu, rivolgendosi a una domanda finora inesplorata, con un’offerta che - per loro - sembra arrivare da un altro pianeta.
Insomma, distinguersi dalla concorrenza passa semplicemente (si fa per dire) da uno storytelling personale, unico e memorabile. Ma, come per ogni cosa, serve una precisa strategia!
5 PASSI PER SCOVARE IL TUO OCEANO BLU
1. Ridefinisci i confini del tuo genere – Prova a rispondere a questa domanda scomoda: “perché un ascoltatore dovrebbe ascoltare te, piuttosto che un altro artista che fa il tuo stesso genere?”. Non abbiamo bisogno di migliaia di artisti che ripropongono la stessa minestra riscaldata, abbiamo bisogno di nuove storie, nuove sonorità, nuovi stili comunicativi, nuove commistioni tra generi… Insomma, novità!
2. Studia la concorrenza – Per quanto poco poetico sia, il mercato discografico non è esente dalle logiche che governano l’economia di ogni mercato. Per posizionare la propria offerta al meglio, bisogna studiare chi lo fa già. Questa fase ti permetterà di individuare gli elementi che contraddistinguono il tuo genere di riferimento. Fatto? Bene. Adesso sei pronto a rompere tutti gli schemi che hai appena appuntato!
3. Rompi gli schemi - Per costruire il tuo Oceano Blu, serve una visione sistemica e un pensiero fuori dagli schemi. Un po’ come ha fatto il Cirque du Soleil, potenzialmente anche tu puoi attingere da tutti gli altri generi e sottogeneri musicali disponibili, nonché da tutte le arti mai conosciute e documentate dall’uomo, per rendere unica la tua identità!
4. Supera gli ostacoli – Tra il dire e il fare, c’è di mezzo l’oceano. In tutti i sensi. So benissimo che la comunicazione semplicistica di questo articolo, si scontra con la realtà. Il segreto è perseverare, andando a comporre tessera dopo tessera il mosaico della tua offerta. Parti dalla musica, per individuare una tua “firma” distintiva. Successivamente, passa agli aspetti comunicativi, senza dimenticarti dei tuoi live!
5. Alimenta il tuo Oceano Blu – Un Oceano Blu non è per sempre. La musica, così come i generi, sono in continua evoluzione. Una novità diventa presto un classico, con ritmi drasticamente diversi da quelli del passato. Per questo, non affezionarti alla tua prima idea. Continua a metterti sempre in discussione, adattando la tua strategia per mantenerla sempre dinamica e flessibile, stupendo il tuo target.