di Albi Scotti
Andiamo in stampa proprio mentre si stanno per chiudere le votazioni della DJ MAG Top 100 Djs 2022 e, in attesa dei risultati, ripercorriamo la storia della classifica dei 100 dj più amati dal pubblico internazionale, diventata l’ago della bilancia dei gusti e delle fazioni di fan, nonché dato “sensibile” per chi opera nell’industria dei dj e dei club.
La DJ MAG Top 100 Djs è la classifica a giuria popolare più votata al mondo. Un dato che definisce meglio di molti giri di parole la trasversalità e l’amore che la Top 100 riesce a calamitare intorno a sé. Ma che cos’è la Top 100? È la classifica dei 100 dj più amati dal pubblico, ovvero dai lettori di DJ MAG in tutto il mondo. Si vota ogni anno, in genere tra la tarda primavera e la fine dell’estate. I voti, perlomeno negli ultimi anni, avvengono via web. E in autunno ha luogo la cerimonia di premiazione, un countdown
che vede poi incoronato il dj numero uno al mondo.
Da sempre, la Top 100 Djs scalda gli animi, e allo stesso tempo è uno dei principali termometri con cui un dj può salire nel gradimento popolare come nella considerazione del mercato: moltissimi sono gli esempi di personaggi che dopo performance rilevanti nella classifica hanno visto crescere esponenzialmente il numero di richieste di serate e, contestualmente, il proprio cachet.
Ma come una “semplice” classifica di una rivista specializzata è diventata ago della bilancia dei gusti e delle fazioni di fan, e dato sensibile per chi opera nell’industria dei dj e dei club? Facciamo qualche passo indietro.
Sono i primi anni ’90 e il mondo dei dj sta vivendo in tutta Europa un momento molto felice. House, techno, suoni dance ed elettronici sono il nuovo che avanza. I dj più bravi e famosi iniziano a essere delle superstar anomale i cui nomi e volti sono conosciutissimi da chi frequenta i club ma anonimi per tutto il resto del mondo della musica. In questo clima spuntano le riviste specializzate che trattano di musica elettronica e dance. DJ MAG è, da subito, prima la fanzine e poi la rivista di riferimento per questo settore. La più credibile, la più autorevole, la più letta. Così, nel 1993 la redazione ha un’idea che si rivelerà geniale: perché non stilare una classifica dei migliori dj sulla piazza? Detto fatto. Nasce ufficialmente la DJ MAG Top 100 Djs.
E com’era la prima classifica? Un elenco di nomi, senza posizioni, scelti dalla redazione insieme a una giuria di esperti pescati tra varie figure del settore. La lista è molto British-centrica, per ovvie ragioni: DJ MAG è una testata britannica e Londra è il polo di riferimento per il clubbing. Compaiono nomi tutt’oggi saldamente al comando del sistema, altri che sono al tempo le star delle radio inglesi o dei club e dei rave che al momento stanno andando forte nel Regno Unito. Più qualche padre fondatore americano e qualche dj europeo capace di farsi strada in ambito internazionale. Diversi italiani sono presenti in quel primo elenco, tra cui un curioso “Cuccoluto” (ovviamente, Claudio Coccoluto). E poi? Poi succede che tutti vogliono essere nel gioco, che la Top 100 diventa il trademark di DJ MAG e appunto motivo di ampie discussioni, prima con le lettere in redazione, poi con le e-mail, poi con i forum, poi con i commenti sui social. Sign o’ the times. Nel 1997 la DJ MAG Top 100 Djs cambia formula e diventa una classifica con le posizioni, votata dal pubblico.
Come dire: ci criticate? Votateli voi! La prima edizione a voto popolare vede Carl Cox vittorioso su Paul Oakenfold e Sasha, e una top 10 interamente britannica. Un dominio che finirà nel 2002 quando Tiësto viene incoronato (sarà la prima di innumerevoli vittorie). Di lì in poi, la Top 100 vedrà alternarsi dj e stili durante vent’anni davvero entusiasmanti per il mondo dei club. Il settore cresce, diventa industria in tutto e per tutto, e i nomi in classifica e in hype rispecchiano queste trasformazioni. David Guetta, Martin Garrix, Dimitri Vegas & Like Mike, Armin van Buuren ma anche Charlotte de Witte, Nina Kraviz, Steve Aoki, Skrillex, deadmau5, non tutti vincitori ma tutti rilevanti.
E oggi? Oggi siamo nel 2022, i tempi sono cambiati ancora, la DJ MAG Top 100 Djs è sempre qui, ogni anno i votanti crescono, mentre non cambiano le discussioni intorno alla classifica. A ben guardare, rileggendo gli annali e al netto di tutto, la Top 100 è davvero uno specchio dei tempi e una serie di fotografie che raccontano benissimo ogni evoluzione della club culture. Con buona pace dei detrattori.